Dal 12/7 a Trento con opere di Giorgione, Tiziano, Michelangelo
Roma, 5 luglio (Ansa – Nicoletta Castagni) – Eccentrico, raffinato e visionario, il pittore rinascimentale Giovanni di Niccolò Luteri, comunemente conosciuto come Dosso Dossi, torna con i suoi capolavori negli spazi del Castello del Buonconsiglio di Trento che tra il 1531 e il 1532 decorò mirabilmente in collaborazione con il fratello Battista.
Per celebrare l’artista più amato della corte estense di Ferrara, saranno allestite dal 12 luglio al 2 novembre opere capitali di Dosso e dei maestri che lo influenzarono o con cui lavorò, come Giorgione, Tiziano, Michelangelo.
Intitolata “Rinascimenti eccentrici. Dosso Dossi al Castello del Buonconsiglio di Trento”, l’importante esposizione è stata curata dallo storico dell’arte Vincenzo Farinella e coordinata dal direttore del Buonconsiglio Franco Marzatico.
La rassegna sarà un modo per ricordare anche il legame che unì i Dossi alla città del Concilio, in quanto proprio Trento dette i natali al padre Niccolò Lutteri, trasferitosi poi a Mirandola sul finire del ‘400. La mostra trentina (ideata dagli Uffizi nell’ambito del progetto ‘La città degli Uffizi’), proporrà dunque circa 30 dipinti grazie alle quali si tracceranno le tappe artistiche di Dosso alla corte di Alfonso d’ Este a Ferrara, a Pesaro presso la duchessa Eleonora d’ Urbino, per arrivare a Trento, dove fu al servizio del principe vescovo Bernardo Cles.
Ma un particolare sforzo è stato fatto dai curatori proprio per documentare il periodo formativo dell’artista, da cui scaturirà quella pittura originale, elegante e allegorica, che fu la sua cifra.
A testimoniare la lezione di Giorgione, che Dosso apprese a Venezia, ecco il celebre ‘Suonatore di flauto’ (della Galleria Borghese), mentre la maestria di Raffaello, conosciuto a Roma, rivivrà in alcune stampe di Marcantonio Raimondi. Di Tiziano sarà esposto il ‘Ritratto di un cavaliere di Malta’, proveniente dagli Uffizi, mentre a raccontare l’incontro con Michelangelo a Ferrara ci saranno due magnifici disegni di Casa Buonarroti. Tra i capolavori dosseschi, figurerà invece il magnifico dipinto ‘Giove pittore di farfalle’, opera enigmatica quanto “la Tempesta” del Giorgione.
Tra le altre opere, la ‘Fuga in Egitto’, la ‘Bambocciata’ e il ‘Giovane con canestro di fiori’, prestiti degli Uffizi, e la ‘Sacra Famiglia’ proveniente dai musei Capitolini.