Dopo la presentazione del Premio Zavattini 2018, pubblicata sul nostro giornale il 16 maggio u.s., siamo ora in grado di comunicare i nominativi della Giuria che selezionerà i dieci progetti finalisti del PREMIO CESARE ZAVATTINI 2018, il concorso pubblico rivolto a giovani filmmaker professionisti e non, di qualsiasi nazionalità, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, dedicato al riuso creativo del cinema d’archivio.
A presiedere la Giuria sarà Susanna Nicchiarelli, che lavorerà insieme a Ugo Adilardi, Elisabetta Lodoli, Roland Sejko e Giovanni Spagnoletti per scegliere i dieci migliori progetti di cortometraggio documentario tra i tantissimi pervenuti. I rispettivi autori potranno prendere parte a un percorso di formazione e sviluppo con importanti professionisti del cinema italiano, utile ad approfondire le proposte e a confrontarsi con le potenzialità creative del grande patrimonio cinematografico che la Fondazione Aamod, l’Istituto Luce – Cinecittà e gli altri archivi partner del Premio Zavattini mettono gratuitamente a disposizione.
“In questo momento – dichiara la presidente Nicchiarelli – credo che più si incoraggiano i giovani registi e sceneggiatori alla sperimentazione di nuovi linguaggi più ne possiamo trarre tutti ricchezza, perché il cinema più “libero”, se così lo vogliamo chiamare, è in una fase di fermento e ridefinizione dei propri linguaggi e confini. Il riuso del materiale di repertorio tra le possibilità linguistiche degli ultimi anni si è rivelato estremamente appassionante, sia per gli autori che per gli spettatori: io stessa ne ho fatto ricorso nei miei film e documentari e trovo che capire come immagini girate con uno scopo possano assumere una emotività completamente diversa in un contesto nuovo, significa comprendere a pieno non solo il valore storico di queste immagini, ma anche la forza comunicativa delle immagini in quanto tali, la responsabilità di chi le gira e le monta e la potenza che esse mantengono nel tempo. Poter attingere ad archivi come quelli dell’AAMOD e del Luce è uno stimolo incredibile e sono sicura che ci saranno molte idee interessanti”
“Ringrazio Susanna Nicchiarelli – continua Antonio Medici, direttore artistico del Premio – per aver accolto la proposta di presiedere la Giuria del Premio Zavattini 2018, e Ugo Adilardi, Elsabetta Lodoli, Roland Sejko, Giovanni Spagnoletti di aver accettato di farne parte. Rappresentano professionalità importanti del nostro cinema, che possono valutare al meglio le tante proposte progettuali che sono giunte nell’ambito del Premio, in sintonia con il suo obiettivo volto a stimolare creatività e sperimentazione nel riuso del cinema d’archivio, senza rinunciare al confronto critico con la memoria, con la ricerca di senso e con le domande più urgenti del presente”. Gli autori delle opere finaliste avranno la possibilità di partecipare a un percorso formativo e di sviluppo guidato da affermati professionisti.
Al termine dell’itinerario formativo, la stessa Giuria sceglierà tre progetti vincitori che, oltre a utilizzare liberamente (con licenze Creative Commons) il materiale filmico dell’Aamod e degli archivi partner, tra cui quello dell’Istituto Luce-Cinecittà, riceveranno servizi gratuiti di supporto per la realizzazione dei cortometraggi (produzione e post-produzione) – la cui fase di lavorazione è prevista fra gennaio e giugno 2019 – e la somma di 2.000 euro per ciascun progetto realizzato.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, sostenuta dalla Siae e dal MiBACT, attraverso il bando “Sillumina”, e dalla Regione Lazio, e realizzata in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e con la partecipazione della Cineteca Sarda, Deriva Film e Officina Visioni. Il Premio si avvale di un Comitato di Garanti presieduto da Arturo Zavattini e composto dai rappresentanti di tutte le istituzioni che contribuiscono a realizzarlo.
(da Franco Vivona, con fonte ufficio stampa Premio Zavattini, Elisabetta Castiglioni).