Er Santo Nostro – San Sebastiano. Sonetto romano
De tutti quelli sopra er calendario,
chi potevano da’ ar Viggile Urbano?
Così pescanno ner vasto campionario,
c’ hanno rifilato Sebastiano.
Un ber regazzo, che pe sua sfortuna
ar tempo che Roma, era la legge,
fu’ legato e senza pietà arcuna,
trafitto da piu’ de cento frecce.
Magari, c ‘ avevamo San Michele!!!
Armeno quello, co la spada ardente,
mozzava ste linguacce sputa fiele.
Er nostro invece, usato da bersajio,
sta’ lì, a ricordacce che la gente,
nun ce perdonerà, manco no sbajio.
ErnestoPietrella@DirittiRiservati