(conclusione del sessantesimo anniversario della Costituzione Italiana)
Presente il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, il prof. Gino Scaccia docente della cattedra di Diritto Costituzionale allUniversità di Teramo, il presidente dellUniversità Luiss Luca di Montezemolo, il Direttore Generale della Luiss, Prof. Pier Luigi Celli, autorità del mondo militare, Docenti e Studenti.
Dopo i saluti al Presidente della Repubblica da parte del Presidente dellUniversità Luiss Guido Carli, Dott. Luca Cordero di Montezemolo e del Direttore Generale Prof. Pier Luigi Celli, ha preso la parola il Prof. Gino Scaccia, che nella sua relazione Le prospettive di innovazione costituzionale ha affermato: Le norme costituzionali avanzano, infatti, la pretesa superba di durare in eterno, di fissare i principi che fanno di unorganizzazione politica una comunità di storia e di destino. Anche le Costituzioni, tuttavia, sono sensibili allevoluzione delle forme politiche e della coscienza sociale. Anchesse necessitano di essere rinnovate, per conservare piena aderenza alla realtà e non esporsi così al rischio di venirne superate o travolte.
Per questo motivo difendere la Costituzione, oggi, significa anche porre il problema della sua manutenzione. Problema arduo, giacché quella dellinnovazione costituzionale è opera che richiede non tanto fantasia progettuale o virtuosismo comparatistico, quanto piuttosto senso della storia.
Il prof. Giovanni Maria Flick nel suo discorso Rileggere la costituzione oggi ha sottolineato che: La Costituzione ha manifestato, nel tempo, un evidente pregio di flessibilità e di adattamento dei propri enunciati, che solo apparentemente contrasta con il suo carattere rigido. Lapertura alla dimensione sopranazionale, la disponibilità a cessioni di sovranità in condizioni di reciprocità e nel quadro della pacifica cooperazione internazionale, hanno via via reso possibile ladesione alle organizzazioni internazionali da una parte; ai Trattati europei dallaltra, senza mai dover modificare la Costituzione, come invece è accaduto in altri Paesi nostri partner nellUnione europea, e ancora accade per la ratifica del Trattato di Lisbona. Non solo: lo stesso principio della concorrenza, che sul piano formale ha rappresentato il grande assente nel testo costituzionale fino alla riforma del 2001, era già da tempo oggetto di una graduale, seppur non ancora conclusa metabolizzazione, anche a prescindere dalla proprietà pubblica o privata di imprese, reti e infrastrutture
Ancora una volta il prestigioso Ateneo privato romano è stato teatro di incontri e discussioni di portata nazionale sui temi di maggiore attualità della vita politica ed economica del Paese.