
I guanti refrigeranti di Djokovic sono il più recente colpo di genio del fenomeno serbo del tennis, durante i quarti di finale e la semifinale del Masters 1000 di Miami: nelle pause dei game dispari, Novak li ha indossati, seduto, respirando a fondo. Considerando una temperatura fra i 25 e i 30 gradi, che sale sul cemento del torneo ATP, e l’umidità attorno al 70% (ampliata nel catino USA), il fuoriclasse ha inteso sia raffreddare le mani sia eliminare il più possibile il sudore, così che impugnare la racchetta con la destra sia più agevole. L’attrezzo non sfugge, e al contempo la sinistra può alzare meglio la pallina durante l’esecuzione del servizio, sempre efficace ma abbastanza articolato.
In quanti secondi agiscono i guanti refrigeranti di Djokovic
Li abbiamo comprati su Amazon a 30 euro il paio e provati in condizioni analoghe a quelle in cui Djokovic gioca, simulando un utilizzo durante un match, con l’adrenalina che sale e i battiti cardiaci che aumentano: in 30 secondi le mani si raffreddano, tornando da bollenti a una temperatura adeguata per giocare. Tuttavia, per eliminare i problemi legati al sudore, serve sia un grip adatto sia la detersione costante del palmo destro sia talvolta un gel specifico che funga quasi da colla.
In questo modo, la sensibilità sulla racchetta resta stabile, senza che l’atleta venga costretto a stringere maggiormente l’impugnatura (perdendo efficacia nei colpi) o a maneggiare lo strumento alzando la presa (la qual cosa impedisce di angolare i colpi). Anche per questo il numero 5 del ranking ATP ha piazzato l’87% delle prime di servizio (senza forzare troppo), vincendo il 79% dei punti (con scambi di media lunghezza).
Meno caldo uguale meno infortuni: il perché dei guanti di Nole
In secondo luogo, i guanti refrigeranti Djokovic abbassano la temperatura corporea, aiutando i muscoli a non infiammarsi e a recuperare più rapidamente. È un po’ come effettuare un rabbocco di liquido di raffreddamento dell’auto, impedendo al motore di surriscaldarsi. Terzo: consentono al tennista di rilassarsi mentalmente, una sorta di massaggio fresco contro lo stress dell’iper umidità.

La spinta psicologica: niente Sinner né Alcaraz
Djokovic viene spinto in queste ore non solo dalla sua all’abilità tecnica e dai guanti, ma anche dall’assenza di Sinner (squalificato per doping) e Alcaraz (eliminato), che si somma al ritiro di Federer e Nadal: sotto il profilo psicologico, una molla straordinaria, in quanto Nole ha un’autostrada innanzi a sé sino a vincere il torneo.
Sarebbe il suo 100° titolo nel circuito maggiore e il settimo trionfo al Miami Open: è l’uomo dei record nel tennis, sebbene Federer lo superi con otto Wimbledon, torneo di gran lunga più importante di questo sport. Il belgradese si è stoppato a sette, e forse sta prolungando l’attività per raggiungere l’elvetico. Resta aperta la discussione su chi sia il numero uno di ogni epoca, se il serbo o lo svizzero.