“Dove si curvano i pensieri”.
Sono seduta vicino alla finestra, in compagnia d’un romantico riflesso di luna che entra nella stanza lasciandomi sospirare ed in questa soffusa atmosfera, ricordo il mio giorno vissuto, i desideri, i pensieri. È un momento da me cercato in solitudine dopo il tanto correre, è il liberare la mente. Da memore tempo ho imparato a ritagliarmi questo spazio, almeno una volta nell’arco del giorno, solitamente “mi dedico” al pozzo dei pensieri; è un po’ come rileggere un libro, ma rileggo me stessa e di fatto, scrivendo su queste pagine e per chi, come me, non mastica parole di professione è strano mettere a sul bianco, il nero delle mie riflessioni. Mi prendono dubbi, perché diverso è scrivere per il proprio diletto ma ben altro invece, esplicitare a molti. Saranno appropriati, di giusto spessore intellettivo e poi, almeno un po’ graditi questi scritti, essendo io, solo una persona qualunque che riflette, senza pretese, lasciando queste ad altre menti e penne più abili e qualificate. Traslo per associazione di idee il dedicarsi tempo per “osservare” se stessi, i propri intimi bisogni, gli errori e mi sovviene che ho l’opportunità giornaliera di relazionarmi con più persone, che mi esplicitano rammaricate: “non ho più tempo di farlo…rileggermi”. Tutti troppo presi da routine e problemi, tralasciando questi attimi riflessivi a momenti migliori, da destinarsi. Ed allora lascio questo spazio volgendo un bonario e affettuoso quesito: “quanto tempo passate a dare veramente, una lettura alle pagine dell’intimo scritto di voi stessi?”