Nel pensare a te
Nel pensare a te
Nel pensare a te, all’oceano dei tuoi occhi, sono andata alla vigna del cuore e ho raccolto altre note purpuree da donarti.
Ho cercato di fare in fretta per arrivare alla soglia del tuo petto, ma nel tragitto non potevo più trattenerle tra le mani, scottavano per l’intenso calore.
Ci ho provato, davvero, a tenerle strette strette per darti il mio regalo, ma fremevano, volevano volare via.
Allora ho aperto piano le dita e ho lasciato che se ne andassero libere, lontane nel loro soffio, tra il mio stupito stupore nel guardare le ustioni sui miei palmi, ormai vuoti.
E d’improvviso, come persa, le ho desiderate, cercate e ricercate, quelle calde note, tra mille volti e paesaggi e le strade che si perdono per il mondo.
Non avevo potuto trattenerle: ci ho provato – sai – con le parole, le lacrime, i sorrisi, ma sono comunque volate, perché non si possono fermare in nessun modo.
Ho sentito il graffio dell’assenza, là dove si infrange la vita, solcare il mare del mio grande silenzio, e quel costante indelebile bruciore dentro la pelle che mi hanno lasciato.
Mi ha assalito un singhiozzo e per un attimo mi sono smarrita, non sapendo più che cosa fare, dove trovarle per arrivare alla tua porta, e mi sono soffermata a guardare lassù, nei drappi di cielo, tra le stelle che colorano tutti i sogni.
E mentre guardavo la volta celeste, un riso soffocato mi è giunto: ho sospirato ed eccole, le ho ritrovate li, all’improvviso, nascoste dall’ombra di una rossa luna, mentre birichine ridevano dispettose di me.
Ho sorriso, mentre la passione scendeva in me e mi offuscava la vista con la sua immensità.
Sorrido ancora, ho l’anima leggera, mentre nel soffio del vento chiudo gli occhi al mio destino, che ha voglia solo di seguire quelle roventi note lassù.
GabriellaTomasino@DirittiRiservati