Ora c’è il tramonto
Non ho che un lembo di vita
tra le mani,
che scivola sul corpo,
su queste dita stanche,
sui miei occhi lucidi di pianto
aperti alle memorie
e torno a sussurrare il tuo nome.
Ora c’è il tramonto,
un miracolo d’immenso
che precede il crepuscolo,
dei miei sogni infranti
in schegge cadenti
che ricadono sui palmi.
La sera e il suo mistero,
sono un cupo esilio senza te,
dove mi struggo,
la mente si beffa di me,
gioca con le ombre
e con la mia,
che nel miraggio del ricordo
si fonde alla tua.
Ti cerco tra strade,
negli sguardi che non conosco.
Mi fermo sulla soglia
della malinconia,
allungo le braccia
affondando le mani nel buio,
per sentire l’impronta
del tuo corpo sul mio,
ma stringo il nulla.
Ed ho smarrito il cuore
nel vuoto della solitudine,
del ricordo che non appaga.
Ma la notte inquieta guarda
e se ne va, non ricorda,
non sa del nostro amore,
si dimentica di noi
e delle nostre mani unite.
©GabriellaTomasino©