Noi aggiungiamo che c’è da chiarire la dinamica dell’accaduto; su tutto questo deciderà la Magistratura applicando giustamente la Legge anche nei confronti del Militare qualora se ne evidenziassero i motivi.
Ma non è di questo che vogliamo trattare, ma delle continue aggressioni alle Forze dell’Ordine. Una ogni quattro ore! Isabella Fantigrossi, per il “Corriere della sera.it”, dichiara che più di 2.200 Poliziotti e Carabinieri sono finiti in ospedale per aggressioni subite solo durante i controlli effettuati in strada e non durante la gestione dell’ordine pubblico. Sono i dati registrati nel 2014 dall’osservatorio «Sbirri Pikkiati» dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale). E in 490 casi (il 21,6% del totale), l’aggressore ha fatto uso di armi come bastoni, coltelli, crick o della stessa automobile per travolgere il Poliziotto.
I più colpiti sono stati i Carabinieri, con il 48,9% delle aggressioni a loro carico (1.107 sul totale di 2.266). Le aggressioni sono avvenute soprattutto nel Nord Italia (970, il 42,8% del totale). Al Sud se ne sono contate 740 (il 32,7% del totale), al Centro 556 (24,5%).
Secondo l’osservatorio ad aumentare sono stati, soprattutto, gli aggressori stranieri: 947 casi nel solo 2014, quasi la metà del totale (41,8%); in un episodio su tre gli aggressori avevano assunto alcol o droghe.
“Gli argini di contenimento della violenza — dice Giordano Biserni, presidente dell’Asaps — sono sempre più deboli. Tutto questo avviene nell’indifferenza pressoché totale dell’opinione pubblica e della stessa politica…”
Ora una mia riflessione personale: vorrei dire qualcosa proprio riguardo al ruolo di quel modesto ma grande Soldato della Legge che è l’appartenente alle Forze di Sicurezza dello Stato, giornalmente esposto a situazioni stressanti, che possono a lungo comprometterne il benessere sia psicosociale che fisico.
Gli eventi con i quali quotidianamente si confronta inerenti alle sue mansioni sono molteplici e delicati; vanno dalla gestione della normalità della vita civile, nel proprio contesto di lavoro, alla partecipazione ai servizi esterni di pattuglia, o al servizio in Caserma o Ufficio, per prendere le denunce e fornire consigli alla gente. Deve poi, all’occorrenza, essere in grado di confrontarsi con la violenza della strada, le rapine, gli omicidi e le sparatorie; lui solo con il Collega di pattuglia, entrambi consapevoli della difficoltà di poter ottenere manforte considerata la gravissima carenza di supporti sul territorio. Di fatto, poi, realmente opera un solo militare in quanto l’altro deve vigilare l’autoradio per cui un operatore deve fronteggiare risse di 4-5 persone da solo!
Certo è che gli appartenenti ai Comparti Sicurezza e Difesa dello Stato soffrono oggi del totale disinteresse della politica di qualsivoglia orientamento o colore come anche avvertono una sorta di distacco delle proprie rispettive gerarchie, che da tempo, anche nei gradi minori, si sarebbero irrigidite su criteri di fredda e inanimata valutazione burocratica dei problemi.
E allora? La verità vera, a parte queste esternazioni politiche, come abbiamo già scritto in passato, è che il pianeta sicurezza italiano lascia realmente a desiderare per l’aspetto prevenzione, ossia la cosiddetta sicurezza pubblica svolta con il controllo del territorio. Certo, il Pianeta sicurezza va rivisitato subito senza se e senza ma, in modo ampio e definitivo, certamente non fondendo Corpi benemeriti ma razionalizzando e abolendo Comandi, uffici e strutture notoriamente inutili, con staff burocratici imponenti, anche scontentando gruppi di interessi forti di conservazione dei privilegi.… che sono tanti. Tra l’altro, nell’immediato, per recuperare personale, si potrebbero accorpare le decine di Centrali Operative distaccate in un’unica provinciale interforze, attribuendo però competenze territoriali inequivoche fra Carabinieri e Polizia. La prevenzione è compito primario delle Forze di polizia, da esercitare attraverso una presenza visibile, costante e massiva, supportata anche da un continuo ed attento esame sull’adeguatezza della dislocazione delle forze sul territorio, non certamente con il “Poliziotto-Carabiniere di quartiere” che si è rivelato di modesta valenza.
Nella lunga attesa di adeguare i dispositivi di prevenzione, in ogni caso, va decisamente respinto l’affidamento costosissimo della vigilanza su obiettivi anche di elevato interesse pubblico ad agenzie ed enti privati (il perché è di facilissima percezione!)…
Perché?…Perché i soldi devono essere destinati alle Forze di Polizia…..senza tentennamenti alcuni…….