Roma, 09 febbraio – Ci siamo arrivati. Alfano adesso non ha più scuse; “ha calato le braghe” per il classico “piatto di lenticchie”, alcune poltrone che Renzi è stato ben felice di accordargli, perché “il gioco valeva la candela”, e lui cattolico che, nelle feste comandate, va a messa con la signora, ha votato a favore dei primi articoli del ddl Cirinnà, che equiparano le “Unioni Civili” al matrimonio.
Che non sappia cosa sia il matrimonio Monica Cirinnà, è anche comprensibile, ma che “lo dimentichi lui, per la poltrona”, forse, anzi non forse, senza dubbio, è troppo…è eccessivo… e che “svenda” quello che per lui dovrebbe essere un SACRAMENTO, per una “formalità” giuridica “accomodatrice”, va anche oltre.
Purtroppo abbiamo imparato a conoscerlo e, in questa dimensione, non ci meravigliamo più ma ci chiediamo solo quanto durerà la sua storia. Ora però, siamo arrivati al “dunque”; escluso il particolare “irrilevante” dell’equiparazione delle “Unioni Civili” al matrimonio, l’“istituto”, beninteso in altra forma, era necessario altrimenti gli omosessuali sarebbero stati anche “fuori legge”, ma la “stepchild adoption”, volgarmente detta “adozione dei figliastri”, vale a dire – per coloro che non sono addentro alla cosa – “la estensione alla costituita coppia di omosessuali, del riconoscimento ad un membro di una coppia, del figlio biologico del coniuge”…no; questo, proprio, no!
Questa stepchild adoption contrasta con i suoi principi di cattolico più del ddl in se per cui lui, questa volta, è stato risoluto; “stralciare la “stepchild adoption” altrimenti lui, il Ncd, voterà contro”. Se ne è ricordato presto! La sua etica, di cattolico praticante, non gli consente di approvare un’adozione di figli da parte di una coppia dello stesso sesso. Non si sa chi svolga le funzioni del padre, chi quelle della madre; appare strano il quadro di due omosessuali che allattano un neonato con un biberon; ne va della stabilità psicologica ed emotiva del neonato che ne risentirà durante gli anni della sua prima e seconda infanzia, della sua adolescenza, quando l’essere accompagnato alla scuola da due genitori dello stesso sesso, costituirà immagine di stranezza e causa della curiosità, quando innocua, quando sadica e derisoria, dei compagni di scuola che resteranno sconcertati in presenza di una situazione che si presenterà ai loro occhi per lo meno strana, e della sua giovinezza, quando, fin dall’adolescenza, e in presenza delle pulsioni biologiche, si porrà delle domande alla quali avrà delle risposte contraddittorie… no; non glielo consente.
Il “buon” Renzi però, che conosce bene, non il suo “braccio destro”, ma la sua “stampella”, ha preso una posizione di uguale misura ma di maggiore autorità. “No; il ddl resta quello che è senza modifiche e senza stralci e andrà avanti così” per cui appare pure evidente che a lui degli “annessi e connessi” al ddl collegati, vale a dire, delle conseguenze che esso può avere sugli equilibri psicologici dei diretti interessati, i bambini, gliene frega assai poco altrimenti se ne sarebbe preoccupato. La cosa che gli interessa maggiormente è fare approvare questa legge, come a suo tempo a Prodi interessò fregiarsi della medaglietta dell’euro senza curarsi dei rischi di fallimento cui andava incontro e a cui esponeva gli italiani.
La posizione che se ne è originata adesso è, anzi, condizionale doveroso, sarebbe, “muro contro muro” ma, siamo sicuri che Alfano sarà in grado di mantener fede a ciò che ha “minacciato”?
La voce grossa si può fare anche, ma, innanzi tutto avrebbe dovuto pensarci molto prima e in tante altre occasioni, invece di vendersi per un “piatto di lenticchie” e poi, ancora, la poltrona è…”poltrona” specie per un “fini” come lui!
Ma, domani, mercoledì, ci sarà la votazione nell’aula … per come abbiamo avuto facoltà di conoscerlo bene, la posizione minacciata… durerà…. giusto il tempo di votare!