Alla berlina i disonesti!

Politici, amministratori locali, alti ufficiali della Guardia di Finanza, faccendieri di vario genere, coinvolti in inchieste giudiziarie in quasi tutta l’Italia per corruzione, peculato, finanziamento illecito ai partiti, appalti truccati e via dicendo.

Qualcuno invoca leggi penali più severe per reprimere tali reati. Non servirebbe a nulla.

I fatti degli ultimi trent’anni dimostrano che non servono nuove leggi.

Bisogna diffondere una nuova cultura. Bisogna forgiare una nuova “forma mentis” che metta alla berlina i “furbetti dei quartierini”, che costringa i “dritti” a vergognarsi delle loro “imprese”, a nascondersi tra le mura domestiche, a non pontificare nei salotti televisivi, a non assumere toni saccenti e arroganti.

Questi spregevoli individui avrebbero dovuto ricevere fin dall’infanzia una robusta educazione all’osservanza dei valori morali.

È quindi colpa dei “maestri” di allora se oggi i loro allievi sono diventati disonesti e corrotti. Alberi malati producono necessariamente frutti avvelenati.

Quei cattivi “maestri” (leaders politici, legislatori, governanti, managers di alto rango) ignorarono i severi moniti di Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato, Giacomo Matteotti, Ferruccio Parri, Giovanni Amendola e di tanti altri galantuomini che gridavano nel deserto.

Che fare adesso?

Urge educare la gioventù (nelle famiglie e nelle scuole) a rispettare la legalità. Innanzitutto occorre che gli adulti (specialmente i ceti dirigenti) diano l’esempio.

Questa é l’unica strada da percorrere per estirpare le radici della corruzione.

In questa battaglia, da oltre mezzo secolo, é impegnato il Movimento Salvemini che lancia un appello

all’attuale Governo (il più giovane ed il migliore della storia repubblicana) affinché vada avanti, senza indugio, nell’attuare le riforme istituzionali idonee a salvare l’Italia dal baratro (morale ed economico) in cui i vecchi oligarchi della politica e delle lobby l’hanno gettata.

 

da “L’Attualità” – Luglio-Agosto 2014

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