Politica
Contrordine compagni. È stato solo uno scherzo
I non più giovanissimi elettori e simpatizzanti del vecchio PCI ed un po’ tutti i lettori dei vari giornali, ricorderanno certamente la celeberrima frase, riassunta nel titolo di questo breve commento, perché campeggiava quasi quotidianamente sui fogli satirici con riferimento a fatti, circostanze e personaggi dell’epoca.
Per onestà intellettuale e per amore della verità, si deve ammettere che erano altri tempi e, soprattutto, si aveva a che fare con dei soggetti che facevano della politica una professione di fede, di coerenza e di serietà a prescindere dall’ideologia e dal partito in cui militavano.
Al contrario, oggi che abbiamo sul tappeto l’approvazione di una decente legge elettorale indispensabile nelle democrazie degne di questo nome, siamo costretti, nostro malgrado, ad assistere ad un indecoroso e sconcertante spettacolo di bassa lega e pessimo gusto.
Pur volendo essere molto generosi e benevolenti, dobbiamo affermare che prevale il convincimento secondo il quale ci troviamo al cospetto di funamboli e ciarlatani della specie peggiore, volendo far intendere la disponibilità a dialogare tra loro, unirsi per il bene del Paese, salvo poi di mandare all’aria tutto nel giro di pochi minuti.
Come si fa a non rimpiangere i Berlinguer, i Malagodi, gli Andreotti, i La Malfa (padre), gli Almirante, i fratelli Pajetta, i Nenni, e tanti altri ?
Proverbiale la loro capacità e determinazione e rispettosi, prima di tutto, degli Italiani ed anche dei loro avversari di diverso credo politico e religioso.
Questi azzeccagarbugli, invece, ci avevano fatto credere che erano riusciti a mettere insieme tutti e quattro partiti maggiori che con il loro 80 % dei suffragi attribuito dai sondaggisti, avrebbero approvato non solo il cosiddetto “tedeschellum”, ma anche affrontato e risolto altri importanti problemi come la cosiddetta “manovrina” e la legge di stabilità! Fandonie !!!
Infatti, è stato sufficiente l’approvazione di un semplice emendamento di non importanza rilevante, per smascherare la loro indifendibile lealtà scoperta , per caso, da un banale errore tecnico (?) che ha reso pubblico un voto voluto e preannunciato segreto.
In questo marasma di fatti e di comportamenti deprecabili, infarcite con vergognose ed ignobili accuse reciproche trasmesse in diretta dalla RAI, i miseri comuni mortali, delusi ed amareggiati, lasciano chiaramente intendere che manifesteranno il loro legittimo disappunto standosene tranquillamente a casa il giorno in cui qualcuno chiederà loro di andare a votare.
E chi se la sente di criticarli !
DEL DIRETTORE
Anche se non andando a votare, si consentirà ai quattro che andranno – per ordine e fede politica (?) anche a costo di essere trasportati su sedie a rotelle – di decidere del futuro di chi si è posto in inutile attesa, non essendo più un popolo in grado di ribellarsi!