Il dramma dell’on. Pier Luigi Bersani, colpito da una emorragia cerebrale e tuttora ricoverato in prognosi riservata presso l’Ospedale Maggiore di Parma, ha mobilitato, giustamente, l’intero mondo politico, i cui leader, oltre alla gente comune di tutte le ideologie, hanno espresso solidarietà ed auguri per una pronta e completa guarigione.
Un gesto nobile ed encomiabile che, almeno per qualche giorno, ha riproposto i valori universali della vita, prescindendo dal credo politico e religioso del soggetto in difficoltà.
Ciò premesso, non si può stendere un velo pietoso sulle diverse condizioni ambientali e, soprattutto, sanitarie, che regnano sovrane nel sud e nel nord del paese.
Le cronache riferiscono che l’ex segretario del PD ha avvertito un forte dolore al capo ed è stato subito accompagnato all’ospedale di Piacenza.
Qui, i sanitari lo hanno sottoposto ad una TAC che ha rilevato una emorragia cerebrale in corso per cui è stato trasferito all’Ospedale Maggiore di Parma, più attrezzato per questo tipo di patologie.
Subito operato con successo, pare sia già stato dichiarato fuori pericolo di vita e siamo tutti contenti.
Altra sorte, purtroppo, è toccata ad un poveraccio in provincia di Caltanissetta, che, colpito dallo stesso malanno, è stato accompagnato al più vicino Ospedale, ma, purtroppo, per lui, la macchina della TAC era guasta da settimane.
A questo punto, la decisione di accompagnarlo in un altro nosocomio distante, però, decine di chilometri, ma quando vi giunse in ambulanza, il suo cuore aveva cessato di battere.
Preso atto del grave caso di malasanità, qualcuno ha rispolverato una vecchia norma, secondo la quale, negli Ospedali pubblici, la macchina per la TAC fuori uso dev’essere riparata o sostituita nel giro di 24 ore.
Come in tutti i casi del genere, è stata aperta un’inchiesta che alla fine si concluderà, come sempre, “a tarallucci e vino”.
Provate a spiegare ai familiari del malcapitato che la tragedia poteva essere evitata solo se egli avesse avuto le stesse opportunità del simpatico e bravo “smacchiatore di leopardi”.
Nella circostanza non si vuole polemizzare con nessuno, ma certe realtà dovrebbero far riflettere coloro i quali potrebbero (e dovrebbero), fare qualcosa di più e di meglio per superare queste anomalie inquietanti e mortificanti.