APPELLO AL CAPO DELLO STATO

Ill.mo Presidente della Repubblica, a nome del Movimento Gaetano Salvemini, fondato nell’ottobre 1962
dai Padri della Repubblica, sento il dovere morale di rivolgere un appello al Supremo Garante degli equilibri istituzionali in merito al controverso d.d.l. sulle intercettazioni.

Il predetto d.d.l. potrebbe imbavagliare l’informazione, che è un diritto inalienabile di ogni cittadino.
Le parole evidenti indizi, inserite nel d.d.l., sono talmente opinabili da dar luogo a interpretazioni di comodo
ed a provvedimenti largamente discrezionali.

Vero è che per molti anni si sono verificati gravi abusi, con palese violazione della privacy.

Ma se, con il pretesto di impedire abusi, fosse annientata anche la possibilità, da parte dei Magistrati, di acquisire prove nei processi penali la criminalità organizzata si sentirebbe incoraggiata ad estendere il raggio d’azione, con disastrose ripercussioni sull’Ordine Pubblico.

Molti criminali resterebbero a piede libero.

Sono certo che i Suoi saggi moniti sortiranno l’effetto di smorzare le velenose risse tra gli esponenti della Maggioranza e quelli dell’Opposizione.

Nell’esercizio della funzione legislativa il confronto, per essere efficace, non deve scaturire da sterili polemiche
tra coloro che governano e coloro che hanno il diritto-dovere di controllarne l’azione.

L’unico confronto efficace è quello che avviene nella contrapposizione tra i galantuomini e le canaglie, a prescindere dal partito di appartenenza.

Il Suo alto ruolo istituzionale super partesha stigmazzito anche il vile mercato delle poltrone che si nasconde
dietro le quinte di ogni dialogotra i partiti e di ogni pressione delle lobby.

I Suoi accorati messaggi hanno contribuito a far emergere la fonte primaria della corruzione: i perversi
meccanismi dell’attuale legge elettorale, caratterizzata dal “metodo Caligola”.

Nei Paesi civili i mass media informano i cittadini su ogni fatto documentabile allo scopo di educare le
coscienze verso comportamenti giuridicamente e moralmente irreprensibili.

Per logica conseguenza le leggi devono consentire ai mass mediadi esercitare la loro naturale funzione
e devono incoraggiare le Associazioni private (tra le quali vi sono anche i partiti politici) a perseguire
quei valori etici ai quali si sono ispirati i Padri della Repubblica.

Oggi, purtroppo, il principale strumento mediatico, la RAI, pur essendo un servizio pubblico, è ostaggio di
interessi privati.

Il diritto di accesso ai programmi è stato usurpato da oligarchi presuntuosi e arroganti, per dare spazio a programmi-spazzatura altamente diseducativi. Il termometro del malcontento popolare è costituito dal
crescente tasso di astensionismo nelle consultazioni elettorali.

Sarà possibile porre rimedio alle anomalie della vita politica se all’opinione pubblica verrà data la possibilità
di esprimersi liberamente nei mass media. Confido pienamente in Lei, suprema sentinella della Costituzione,
e augurandoLe buon lavoro, porgo i sentimenti della mia profonda stima.


 
 
 
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