Esplode a Roma il Centro-Destra e il Pd ringrazia
Roma, 21 marzo – Non conosciamo le ragioni vere della devastante esplosione del centro-destra a Roma, per cui prendiamo per buone le dichiarazioni ufficiali dei protagonisti che hanno trovato ampio spazio sui media e tra la gente comune dell’intero Paese.
Analizzando e valutando i fatti e le circostanze della realtà capitolina, è fuori di ogni ragionevole dubbio che non si poteva fare un regalo più bello al partito del Presidente del Consiglio, Renzi, il quale, a ragione, può ora riconquistare il Campidoglio ed insediarvi uno dei suoi fedelissimi, Roberto Giachetti.
In politica, come nella vita di ogni giorno, le promesse contano e vanno, quindi, mantenute.
Da ciò ch’era stato detto e scritto, Berlusconi, Salvini e la Meloni erano d’accordo sulla candidatura di Bertolaso, uomo del fare, non di partito o dei partiti, presumibilmente refrattario a pressioni o condizionamenti da parte dei propri sostenitori.
La stessa signora Meloni. se aveva tanta voglia di fare il sindaco di questa città, avrebbe potuto e dovuto manifestarlo al momento opportuno e non l’ha fatto, tanto che ha indicato il nome della signora Rita Dalla Chiesa, che con molto garbo ed eleganza, ha declinato l’offerta.
Chi se la ride più di tutti (al di fuori dei dirigenti e militanti del PD). è il signor Salvini, che sembra abbia vinto la sua battaglia, ma è assai verosimile che possa trasformarsi in una “vittoria di Pirro”.
Obiettivamente va riconosciuto che il capo della Lega Nord ha rischiato poco o nulla nell’impresa, ed ha avuto buon gioco perché il peso del “carroccio” nella Capitale non è rilevante ed il suo obiettivo principale rimane quello di capo di tutto il centro destra di stile “lepeniano”.
Tuttavia, non si vota solo a Roma e la “questione romana” potrebbe avere riflessi assai seri e non solo nelle ormai prossime elezioni amministrative, ma anche in quelle politiche.
Berlusconi è stato coerente con sé stesso e con gli elettori del suo partito, ribadendo la fiducia a Bertolaso a capo di una lista civica sostenuta da Forza Italia.
Come ci ricorda il vecchio adagio, tra i due litiganti il terzo gode ed in questo caso sta godendo proprio il PD.
È vero che da decenni il Campidoglio è amministrato da sindaci della sinistra (con la sola eccezione di Alemanno della penultima amministrazione), ma è altrettanto vero che questa era la volta buona per approfittarne e voltare pagina.
Sappiamo tutti che la maggioranza degli Italiani è moderata e non sosterrà mai Salvini come antagonista di Renzi, per cui prepariamoci a prenderne atto dell’aumento dell’astensionismo, già abbastanza notevole e preoccupante.
Va comunque precisato che, sebbene i parlamentari berlusconiani siano ormai ridotti ai minimi storici, non è detto, però, che gli elettori di Forza Italia seguano i “voltagabbana” e le loro scelte opportunistiche ed allora, in questo caso, la candidatura di Bertolaso potrebbe riservare delle sorprese.