Il “discorso” appare chiaro

Roma, 21 dicembre – La tempesta sulla Boschi infuria; ogni giorno un organo di stampa tira fuori dal “calderone” le omissioni della ministra nel suo discorso al Parlamento e vengono fuori particolari inquietanti sulla fulminea ascesa della sua famiglia ai vertici della banca in fallimento, di società e intrallazzi collegati e di proprietà immobiliari conquistate dopo la miseria contadina.

Chi sa leggere tra le righe o nelle espressioni emotive, si accorge che…nonostante tutto, in lei, qualcosa sta ….”crollando”, “…mio padre è una persona onesta; se ha sbagliato, pagherà…” …ma il discorso non investe propriamente solo la ministra, ma due istituzioni, il Governo e la magistratura.

Nella nostra storia repubblicana, governi si sono dovuti dimettere per molto meno; per “far fuori” Berlusconi, che ha fatto paura a tutta l’Europa, la Boccassini s’è inventata la formula “non poteva non sapere” (dandosi la zappa sui piedi da sola perché sono loro che, ubbidendo ad un copione consolidato, danno valore alla deposizione “…non ricordo…” perché non vogliono entrare nel merito della veridicità di una strumentale mancanza di memoria).

Oggi, la ministra, che è ministra e non fattorina del ministero, poteva mai non sapere dei “traffici” del papà, quando anche lei, con l’acquisto delle azioni, partecipava alle operazioni finanziarie? Ma Renzi, con un “colpo di mano, ha salvato la persona del genitore, non la sua onorabilità, da queste responsabilità” e lei sta lì, al suo posto, molto lontano dal dovere di rassegnare le dimissioni.

Perché, se lo sfacelo e lo scandalo sono tanto evidenti e palesi? C’è una sola risposta; perché ce lo tiene un parlamento che, nonostante l’evidenza dei fatti e nonostante che i componenti del PD, fin’anche dai livelli più bassi, nelle varie sezioni, storcono le labbra con amarezza, non ha ricevuto ancora, dai poteri forti, quelli che comandano davvero, le “lobbies”, l’ordine di metterlo in minoranza per cui, al discorso della ministra, nonostante veda il degenerare, ormai evidente e inarrestabile, della situazione, contro ogni logica, si è congratulato con lei e ha respinto la mozione di sfiducia.

A che punto siamo dell’evoluzione della situazione evidentemente prossima al “crack” finale? Questo non possiamo dirlo perché appartiene solo alle strategie e ai segreti di quei poteri che non sappiamo quali siano.

Il discorso del sostegno a questo governo è stato chiaro fin dall’inizio e quell’  “Enrico stai sereno”; oggi appare addirittura palese.

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