Il Centro-Destra dilaniato a Roma per la difesa a oltranza delle proprie posizioni
Roma, 23 aprile – In politica, come nella vita, la coerenza non dev’essere un semplice optional da ostentare ad ogni piè sospinto, altrimenti si possono anche vincere delle battaglie, ma, inesorabilmente, si perdono sempre le guerre.
Non si sa ancora, né è facile prevederlo, chi sarà il nuovo Sindaco di Roma, ma si conosce già chi ha perso, ed è proprio il Centro-Destra, frantumato da squallide ripicche ed ambizioni di potere.
In queste ultime ore sembra che i protagonisti di questo asfissiante ed esasperante patteggiamento tra Berlusconi, la “mamma d’Italia (al secolo Giorgia Meloni) e l’esuberante Salvini (erede naturale di quella Lega che negli anni degli scandali e del sistematico “attacco alla diligenza” si è comportata peggio dei compagni di cordata), non porti più da nessuna parte e, ufficialmente, si guardi avanti.
E’ prematuro ricercare le colpe di chi ha sbagliato, e continua a sbagliare, ma sarebbe un grossolano errore dare per scontato che il popolo dei moderati, che in gran parte si riconosce in Forza Italia, segua bovinamente gli ordini dei vari capi e capetti di turno col ragionevole rischio di irrobustire il partito degli astensionisti.
La signora Meloni, nella sua biografia diffusa sulla rete, ostenta con orgoglio la sua precedente esperienza di Ministro per la Gioventù” svuotando di significato politico il fatto che è stato proprio Berlusconi ad attribuirglielo, circostanza non certo irrilevante.
Al punto in cui sono arrivati gli sviluppi delle stantie e scontate schermaglie, è opinione ricorrente che qualsiasi decisione del Cavaliere non servirebbe ad evitare la sconfitta del centro-destra.
I sondaggi possono predire tutto ed il contrario di tutto compreso, quindi, il motto del vecchio adagio, secondo il quale anche se tra due persone una sola mangiasse l’intero pollo, per gli imbonitori da strapazzo, ne avrebbero mangiato mezzo per uno.
Alla stessa signora Meloni non dovrebbe inoltre sfuggire la quasi netta certezza che, senza il supporto di quanto resta di Forza Italia, non andrà nemmeno al ballottaggio e, tanto meno andrà a sedersi sul seggio più alto del Campidoglio.
E’ arcinoto che i politici, più di altri, devono rispettare sempre gli impegni presi e nel caso ci sia un legittimo ripensamento, va spiegato pubblicamente con motivazioni certe e convincenti.
Ebbene, va ricordato a chi fa “il pesce in barile” che nella seconda decade del febbraio scorso, non certo dieci anni fa, Salvini, la Meloni e Berlusconi si sono dichiarati completamente d’accordo sulla candidatura di Bertolaso a Sindaco di Roma.
Nelle ultime settimane, però, il segretario della Lega e contestualmente quello dei Fratelli d’Italia si sono “sfilati”, vagheggiando la loro convinzione generica e sommaria, che l’ex capo della protezione civile non era più il candidato adatto per vincere.
A questo punto l’anziano leader di Forza Italia, coerente con l’impegno preso, ha confermato l’appoggio a Bertolaso e così ciascuno va avanti per la sua strada, salvo “colpi di coda”, al momento imprevisti ed imprevedibili.