In Italia si vogliono strade sicure ma le carceri sono vuote. Perche’?
Roma, 6 marzo – Antonino Condorelli, Procuratore Generale di Venezia, intervistato nei giorni scorsi da Ferruccio Sansa, de “Il Fatto Quotidiano”, fa un’incisiva analisi sul tema della Giustizia e della sicurezza in Italia, alla luce dei recentissimi provvedimenti legislativi: ““Sono troppi i reati per cui non possiamo applicare la custodia cautelare in carcere (disposta dal Magistrato n.d.a.). La Polizia può arrestare in flagranza i responsabili, ma poi dobbiamo rimetterli fuori…Tanti motivi. Il principale: dall`anno scorso è stata approvata una norma in base alla quale prima della condanna l`indagato non può essere inviato in carcere se si prevede un`eventuale condanna inferiore ai tre anni di reclusione””, spiega Condorelli. E aggiunge: “”In pratica se prendiamo in considerazione, come quasi sempre accade, le attenuanti e i riti alternativi per la grande maggioranza dei reati non si arriva ai tre anni””. A seguito di ciò, “”I ladri e i rapinatori, se non ci sono aggravanti, devono essere rilasciati””. Questi, infatti, i reati di massimo allarme sociale. Ben 2.588 denunce per furto ogni 100 mila abitanti nel 2014. Ma nelle città, le percentuali salgono: sono 5.090 a Venezia, 7.837 a Milano, 7.584 a Bologna, 5.192 a Roma e 5.587a Catania. “”I furti in casa consentono l`arresto””, dice Condorelli. Invece, il numero complessivo delle rapine in Italia è arrivato nel 2014 a 40 mila (nel 2009 erano state 35mila). Aggiunge l’alto Magistrato: “” Non so se il problema siano le condizioni delle carceri o l`eccessivo numero di carcerati. Di sicuro da parte del Parlamento c`è stata una stretta impressionante sulla custodia carceraria…In pratica la grandissima maggioranza dei nostri fascicoli finiscono in niente….su cento una buona parte finisce in assoluzioni, archiviazioni, prescrizioni e patteggiamenti. Ma anche quando si arriva a una condanna, nel 50 per cento dei casi alla fine si prescrive in appello..”” Importante questo dato: “”Se lo stesso reato viene commesso per esempio in Veneto e in Trentino, può capitare che in una Regione il responsabile possa essere arrestato e nell`altra no”” . Perché? “”In Trentino, per dire, c`è un rapporto molto più favorevole tra Magistrati e fascicoli. Si arriva spesso a una condanna definitiva nell`arco di due o tre anni. Così, se un ladro che ha dei precedenti viene fermato può finire in carcere. In Veneto, dove quasi sempre si arriva alla prescrizione, sono tutti incensurati”” . Quali i reati a rischio “impunità”? “”Faccio prima a dire quelli per cui si può ancora applicare la custodia in carcere. Gli omicidi, i tentati omicidi, il sequestro di persona, il traffico di quantità rilevanti di droga, le estorsioni più gravi, il furto in abitazione. Altri reati, come lo stalking, sono stati previsti, poi esclusi, infine di nuovo previsti. C`è una legislazione a fisarmonica che magari va dietro agli allarmi della cronaca””, conclude Condorelli. “L`impunità ha effetti catastrofici. Primo, sugli stessi ladri, perché sentono di poter ripetere il reato senza conseguenze. Secondo, sugli investigatori, che sono pochissimi, senza mezzi e hanno la tentazione di non indagare su furti e piccole rapine per non perdere energie inutilmente. Alla fine pagano i cittadini””.
Il 2 marzo, sempre su “Il Fatto Quotidiano”, Ferruccio Sansa ha intervistato anche il neo Procuratore Generale di Perugia, Fausto Cardella, il quale, senza mezzi termini, ha soggiunto : “”…prima chi commetteva reati tipicamente ripetitivi come il furto poteva essere arrestato proprio per evitare la reiterazione. Oggi questo elemento non è più sufficiente…la nuova norma ci obbliga a fare un lavoro di prognosi difficilissimo, ci vorrebbe la sfera di cristallo. E comunque poi deve pronunciarsi il Giudice (GIP)….alla fine, sono pochi i casi nei quali si dà una pena superiore ai tre anni. Se aggiungiamo un’altra riduzione di un terzo prevista per chi sceglie riti alternativi, come l’abbreviato o il patteggiamento, non si può prevedere una pena per la custodia cautelare in carcere nemmeno per chi potrebbe essere condannato a cinque anni…(ciò vale) anche per la gran parte dei casi di corruzione. Sia per l’ipotesi del pubblico ufficiale che viene pagato per compiere atti del suo ufficio, sia per quella più grave della corruzione per compiere atti contrari all’ufficio. Alla fine, quasi mai si danno più di tre anni…””.
Così i due Procuratori Generali; noi, da liberi Cittadini e liberi pensatori, diciamo la nostra. La politica non vuole comprendere, chissà per qual recondito disegno, che in Italia è necessaria, per la tutela dei Cittadini stanchi dell’insicurezza, la “tolleranza zero” dei tempi di Rudolph Giuliani che a New York ha abbattuto il senso di insicurezza della Grande Mela, fornendo solo due dati: prima, due terzi del personale era in ufficio e il resto per strada; poi la proporzione è stata invertita. Ma gli uomini destinati a passare dalle scrivanie alla strada venivano addestrati e motivati, con premi e possibilità di carriera. Sappiamo che in Italia tutto questo non accade né accadrà, ed è una pia illusione il modello USA. Al riguardo, va ribadito quel che già abbiamo sostenuto in passato su questa testata, e cioè che siamo ancora all’alba del mondo, in una sorta di stupefazione giuliva.. da parte della politica.., tant’è che illegalità e corruzione costituiscono un danno al bilancio dello Stato intorno ai 60 miliardi; una cifra enorme, purtroppo reale. In questo contesto, dobbiamo dire a voce alta che negli ultimi venti anni il Parlamento ha creato 83 Leggi di modifica al Codice di Procedura Penale delle quali neanche una è servita ad abbreviare anche di un solo giorno il tempo dei processi, anzi li ha allungati per giungere all’agognata prescrizione!
L’auspicio, concludendo, è quello che la politica pensi finalmente al bene e alla tutela dei cittadini onesti i quali, davvero, non ne possono più di essere presi in giro! Basta, saccheggiare le tasche vuote degli Italiani che lavorano e dei pensionati! Basta, lasciare i cittadini in balia della criminalità brutale e pericolosissima!! Basta!!!
Per chi interessato, sul tema Giustizia articolo: “Confiscarei beni per la corruzione?” del 01 Novembre 2015