Tra le caratterizzazioni positive o negative il cui giudizio è demandato agli elettori, vogliamo sottolineare la polverizzazione del precedente record dei “voltagabbana”, un aberrante fenomeno che ha coinvolto il centro-destra, il centro-sinistra ed i pochi superstiti del vecchio Centro tradizionale.
Infatti, i deputati ed i senatori che hanno cambiato casacca, sono già oltre 500. esattamente il doppio dei loro colleghi precedenti ed è assai verosimile che questa scandalosa transumanza sia destinata ad aumentare in vista delle ormai imminenti scadenze elettorali.
Tra questa “eccellenza” tutta italiana, spicca la figura dell’attuale ministro degli Esteri, Angelino Alfano, il quale da “delfino” di Berlusconi, è prima diventato la stampella di Renzi e Gentiloni ed ora non sa più con chi e dove andare, dando la netta e chiara impressione di essere una specie di generale senza esercito.
Proverbiali i suoi cambiamenti nelle scelte politiche come, ad esempio, l’approvazione dello “Ius soli” difeso a spada tratta fino ad un mese fa e ripudiato nelle scorse ore perché si farebbe un grosso favore alla Lega di Salvini.
Per onestà intellettuale si deve però sottolineare che il presidente del Nuovo Centro-Destra, ora “Alternativa Popolare”, è in buona compagnia,
Infatti, in questo bailamme di andirivieni con improvvise conversioni che ben poco hanno in comune con quella di San Paolo Apostolo folgorato sulla via di Damasco, casi simili si contano ormai con la calcolatrice, perché il pallottoliere non è più sufficiente.
Tuttavia, l’avvicinarsi delle elezioni politiche generali, sta provocando un altro fenomeno da non sottovalutare e cioè la “contro-onda di ritorno” e non sono pochi coloro i quali si mettono in fila al cospetto dei loro ex capi, implorando almeno una semplice candidatura nel nuovo Parlamento e si ritiene che, al riguardo, se ne sappia qualcosa in più dalle parte di Arcore, nell’entourage del Cavaliere.
Non intendiamo certo criticare od incensare nessuno, ma un po’ di coerenza in tutti gli schieramenti non guasterebbe, perché certi comportamenti indignano l’elettorato ed alimentano il disprezzo per la politica e, quindi, l’astensionismo, che ha quasi raggiunto i livelli di guardia.