Basta un comico per bloccare l’attività governativa
Roma, 14 febbraio – Sembra un battuta di discutibile effetto, ma nella nostra bella Italia, ancora 7^ potenza industriale nel mondo, è sufficiente l’iniziativa di un comico, come Grillo, per bloccare o condizionare l’attività politica del governo.
Abbiamo il privilegio di vivere in un Paese libero e democratico e solo chi ha vissuto ,sulla propria pelle la terribile devastazione psicofisica, economica e morale di una drammatica dittatura, come il fascismo, credo riesca a capirne i valori della vera democrazia.
Quanto sta accadendo in questi giorni nelle aule parlamentari e nei salotti-bene della Capitale, conferma, qualora ce ne fosse bisogno, l’alto tributo che bisogna sacrificare sull’altare di un Paese veramente moderno.
È assai verosimile che un sacrificio di tale tipo e dimensioni possa creare reazioni scomposte ed imprevedibili, ma anche nelle democrazie più avanzate contano i numeri che ubbidiscono solo alle regole matematiche.
Non siamo pro o contro le scelte di Grillo, ma si commetterebbe un grossolano ed imperdonabile errore ignorando o sottovalutando i suoi inquietanti “diktat” limitandosi a fare semplicemente “spallucce”.
È fuori discussione che la bocciatura del disegno di legge sui diritti civili, specie per quanto riguarda le coppie di fatto e, soprattutto, le adozioni dei figli del proprio partener, (nel testo ufficiale si usa uno stomachevole termine anglo-sassone, “stepchild adoptione”) attualmente in discussione al Senato, avrebbe delle ricadute gravi ed imprevedibili sul governo Renzi.
Valutando le prese di posizioni della maggioranza e delle opposizioni, emerge chiaramente che nell’attuale circostanza (e non solo), l’ago della bilancia è rappresentato dal “Movimento Pentastellato”, con tutte le conseguenze che ne potranno derivare.
Il comico genovese non è certo uno sprovveduto e sa perfettamente che la maggioranza del suo elettorato è più vicina al centro-destra che al PD di Renzi e, quindi, non sorprende più di tanto la “libertà di coscienza” accordata ai suoi parlamentari nel voto al Senato.
A questo punto lo scontro tra i due schieramenti diventa frontale perché col voto segreto, invocato a gran voce dalle opposizioni e persino dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Bagnasco, si potrebbero avere risultati sorprendenti ed imprevedibili.
Su un punto sembra potersi trovare un compromesso: la legalizzazione dei legami affettivi tra coppie dello stesso sesso, peraltro riconosciuta in quasi tutti i paesi d’Europa e dell’intero mondo civile, ma sul resto può accadere di tutto.