Lussemburgo,25 maggio 2020 – È molto recente una dichiarazione rilasciata dall’Assessore alla Sanità della Regione Lombardia sullo stato attuale della pandemia da Covid-19 che sta drammaticamente da tempo flagellando il Paese e, in particolare, la regione lombarda. Facendo il punto della situazione in merito alle modalità di contagio in terra di Lombardia, il suddetto Assessore,massima autorità sanitaria regionale, si è sentito in dovere di tranquillizzare i suoi corregionali affermando quanto segue: “Rt a 0,51 cosa vuol dire? Che per infettare me bisogna trovare due persone allo stesso momento infette ; e non è così semplice trovare due persone allo stesso momento infette per infettare me”!
Facile da comprendere, no? Pertanto ci viene da dedurre che, estrapolando e rimanendo nel paradosso, se l’indice Rt di trasmissibilità dovesse scendere a 0,25 (sempre seguendo la logica del suddetto Assessore), bisognerebbe trovare quattro persone infettate nello stesso momento per infettarne una nuova: praticamente, quasi impossibile! Tranne ovviamente in caso di una improbabile congiura ordita ad hoc da quattro sconsiderati infetti!
Per quanto precede, i corregionali Lombardi dell’Assessore dovrebbero rimanere sostanzialmente sereni e fiduciosi nei confronti della vigile e solerte Autorità sanitaria locale!
Scherzi a parte, cerchiamo ora di osservare le cose un po’ più dall’alto per considerare il decentramento dei poteri e l’autonomia regionale previsti dalla Costituzione della Repubblica ed attuati, fin qui, in forme non omogenee tramite varie leggi entrate in vigore nel tempo a tale riguardo.
Dette leggi, pur di diversa tempistica e portata, prevedono comunque unanimemente periodiche elezioni regionali affinché ne risulti eletto un Governatore regionale, presentatosi con l’appoggio di un partito, o di una coalizione di partiti ovvero di una lista civica all’uopo costituita. Fin qui tutto bene, o almeno sembrerebbe.
Ma il fatto è che, al momento di designare gli Assessori della Giunta regionale, si manifesta l’esigenza di contemperare i vari interessi politici con le necessarie competenze tecniche di cui dovrebbero essere in possesso detti Assessori.
Pertanto, e purtroppo, il risultato è che frequentemente vengono nominati alle rispettive cariche assessoriali, personaggi non del tutto o niente affatto all’altezza dei delicati compiti tecnico-amministrativi che questi sarebbero chiamati svolgere!
Tornando ora al settore della Sanità (o Salute che dir si voglia), in buona parte di competenza regionale, logica vorrebbe che la scelta dell’Assessore ricadesse quantomeno nell’ambito di una ristretta cerchia di tecnici esperti del mondo medico-sanitario, in possesso nel contempo delle indispensabili capacità gestionali ed amministrative!
Le recenti cronache regionali continuano a riferire però quotidianamente di gravi inadeguatezze tecniche e manageriali evidenziate da alcuni Assessori designati da Governatori anch’essi sovente, ahimè, di carenti competenze!