Roma, 1 febbraio – Napolitano ha abbandonato ma sembra che abbia fatto un grosso piacere a tutti noi italiani ad essere stato il Presidente di questo Paese. Ma la cosa imbarazzante è l’averglielo sentito dire ad una piccola bambina che probabilmente non avrà nemmeno compreso la triste constatazione di un uomo più che maturo, un signorotto ben vestito, che ai suoi occhi altro non era che un dolce nonnino.
Ma vi rendete conto! Quel poveruomo, un povero Cristo in Croce, un vecchietto emaciato, smunto e canuto , si è sentito agli arresti in tutti questi anni, “obbligato” ad assolvere contro la propria volontà ad un incarico che mai e poi mai avrebbe voluto ricoprire…
”Più o meno, cari lettori, è il vissuto di tutti i detenuti di Rebibbia che per l’occasione mostrano solidarietà verso il Capo dello Stato”…. Ringraziando.
Deludente è sentire ogni giorno il peso delle parole di alcuni politici gravare come macigni sullo spirito, sull’anima di quei cittadini che inesorabilmente cercano di vedere e di ricavare del buono da un periodo storico che già da solo li sta mettendo a dura prova.
Che tristezza sto Paese! Pensare che ha dato i Natali a uomini illustri, che con la loro scienza,cultura e tecnologia hanno rivoluzionato il mondo e il modo di vivere e di pensare di molte generazioni.
Dove l’ arte, l’inventiva,la creatività ma anche l’umiltà, sono stati il fiore all’occhiello di questo Stato.
Che fine ha fatto tutto questo? Abbiamo perso lo smalto, la credibilità e il buonsenso sentite le clamorose cadute di stile di molti politici, proprio loro che dovrebbero insegnarcelo.
Ci auguriamo quindi che il nuovo Presidente, Sergio Mattarella, Giudice della Consulta, tenga presente che:”la Sovranità appartiene al Popolo” come canta la nostra Costituzione, nel vero principio democratico che in essa è sancito.
Solo così si avrà rispetto dell’uomo prima e del cittadino poi.