Roma, 6 marzo 2020 – Il Prof. Roberto Burioni già dall’8 gennaio aveva lanciato l’allarme per la minaccia di epidemia di Coronavirus.
Ma il “governo” Conte, con il ministro della salute Speranza ed il silenzio-assenso del presidente della repubblica Mattarella, per mire puramente politiche ed a spregio della salvaguardia della salute dei cittadini, asserivano trattarsi isterismo per una semplice e banale ‘influenza’.
Le massime gerarchie preposte alla tutela degli italiani e degli stranieri presenti nel territorio della nazione, contestavano le linee rigoriste e le richieste avanzate dai Governatori del Nord, deridendoli e tacciandoli di fascio-leghismo, preferendo scambiare la salute con i voti delle elezioni amministrative.
Dopo i morti e la logica moltiplicazione di persone infettate, si è dovutamente squarciare il velo e, dalle stelle sono scesi i ‘dominus’ della situazione, con doverosi decreti giustamente contenenti divieti, limitazioni e prescrizioni ora necessariamente superiori a quelle che erano state proposti due mesi fa!
Solo adesso ci si è resi conto che mancano le strutture di accoglienza per i malati (solo nel Lazio, Zingaretti, governatore e segretario del Partito Democratico, in otto anni di mandato, ha chiuso 16 ospedali e tagliato oltre 3.600 posti letto!), avendo impiegato i soldi per “altre spese” ritenute più importanti.
Finalmente prende la parola il presidente Mattarella con l’appello ad “osservare attentamente le indicazioni del governo. Vanno evitate iniziative particolari che si discostino dalle indicazioni assolute”. È necessario “seguire la cabina di regia del governo”. Indirettamente… non era una banale isterica influenza…!
… Ma Lui dove era, quando una settimana fa, nasceva la polemica fra epidemia e influenza?
Logica vorrebbe che la Magistratura, non dimentichiamo che il Presidente della Repubblica presiede il Consiglio Superiore della Magistratura, valutasse se nel comportamento adottato dal Governo, apparentemente volutamente omissivo, si riscontrano le violazioni del Libro Secondo – Dei delitti in particolare, Capo III – Dei delitti colposi di comune pericolo del Codice Penale, che all’articolo 452 “Delitti colposi contro la salute pubblica” dice che “Chiunque commette, per colpa, alcuno dei fatti preveduti dall’art. 438… Art.438: “Epidemia” recita: “Chiunque cagiona un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni”, è punito ….
Il Coronavirus si diffonde con germi patogeni…!
Escludendo il dolo – ci mancherebbe! – il Governo, ignorando le raccomandazioni avanzate dagli scienziati, omettendo di porre in atto tempestivamente quelle misure suggerite, per incompetenza con la propria azione od omissione colposa, ha permesso il diffondersi dell’epidemia del Coronavirus che ha provocato – e purtroppo provocherà ancora – morti e malati, disponendo oggi quelle misure atte ad arginare e limitare i contagi, confermandone così la validità di quanto avrebbe dovuto disporre ben due mesi fa.
Tale omissione, sta ora provocando la paralisi delle attività produttive, messa in quarantena di interi comuni con grave danno alla salute e all’economia nazionale, tenuto conto che numerose nazioni hanno isolato l’Italia nel timore di propagazione della malattia.
Certo, la valutazione giuridica di quanto sopra, è esclusivo compito della Magistratura, unica competente a pronunciarsi, anche in considerazione che non è da escludersi un’azione legale da parte degli eredi dei deceduti o di coloro che sono ammalati, contro lo Stato che è rimasto inerte dinanzi ad un evento che, essendo “un’isterica banale influenza”, avrebbe potuto facilmente essere immediatamente debellato senza arrivare a irreparabili conseguenze.
Ma spetta anche a noi, segnalare le incongruenze….