Crocetta in croce
Roma, 19 luglio – Molto probabilmente non sapremo mai la verità su quella telefonata tra il dr. Matteo Tutino (attualmente detenuto) ed il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, perché si tratterebbe di notizie di una gravità straordinaria, inserite in un fascicolo secretato e riservato, quindi, a pochissimi degli “addetti ai lavori”.
Secondo lo “scoop” di un settimanale, poi ripreso e diffuso da tutti i giornali italiani, il dr. Tutino avrebbe affermato che Lucia Borsellino, assessore dimissionario della stessa Giunta e figlia del magistrato trucidato dalla mafia, andava fermata ad ogni costo auspicando, per Lei, la stessa fine del suo più noto genitore saltato in aria 23 anni fa, assieme ai cinque uomini della sua scorta.
Ma l’aspetto più inquietante e sconcertante, è rappresentato dal presunto silenzio “assordante” del Presidente Crocetta, il quale si è subito autosospeso dalla carica senza fornire alcuna spiegazione plausibile.
Una smentita dei fatti è venuta dalla Procura della Repubblica di Palermo, ma subito dopo il direttore dello stesso settimanale, ha confermato tutto aggiungendo altri particolari.
Immediata e veemente la reazione delle forze politiche, non solo dell’opposizione, che stanno veramente “mettendo in croce” Crocetta chiedendone le immediate dimissioni.
Comunque siano andate le cose, è sempre una pessima immagine della nostra Italia offerta a tutti gli italiani ed all’intero mondo civile.