Un disarmante Marino risponde: “Primarie nel Pd? Potrei esserci”
Intervistato da Repubblica
Roma, 23 ottobre ore 07:09 – Intervistato da “Repubblica”, all’ipotesi di ritorno al voto con primarie nel Pd per scegliere il candidato sindaco per Roma, candidamente risponde “è possibile che ci sia anche io”.
“La legge mi dà 20 giorni per verificare se la mia esperienza è davvero finita o se ci sono le condizioni per rispettare il partito che mi ha eletto alle primarie col 52%, parlo del Pd e di Sel, e al ballottaggio col 64%”, ribadendo ancora che “Non ho mai, ripeto mai, usato denaro pubblico a fini privati. Mi sono dimesso perché volevo andare dai magistrati senza alcuna protezione formale”.
Non parliamo di numeri e scontrini, lo abbiamo già fatto…
L’ “invito a dimettersi” rivolto a Marino, forse ancora non gli è chiaro, altro non è stato che la vecchia possibilità offerta alle personalità di ritirarsi un momento nello studio privato chiudendo la porta, prima di essere arrestati o rimossi o degradati. Solitamente, coloro che lo avevano ‘invitato’, dovevano subito dopo correre verso detto studio in quanto da li proveniva uno sparo o un tonfo o silenzio assoluto. Aperta la porta, trovavano l’ex a terra o sulla poltrona con un foro alla tempia o con la bava alla bocca, dovuta ad avvelenamento.
Qualora non l’avesse fatto, Marino, sarebbe stato sfiduciato ma nessuno glie lo ha spiegato.
Si candida alle primare: con chi? Quelli che l’hanno cacciato? O pensa che Paolo Cento, di Sel, vecchio e navigato lupo di cui certamente egli non conosce la sua esperienza politica, abbia intenzioni suicide? Se dopo averlo ‘invitato ad andarsene’ ora lo sostiene, è perchè adesso occupano qualche poltrona, con nuove elezioni non si sa…
Ma qualcuno lo renda comprensibile, piano piano, al Chirurgo prestato alla politica…