Nel caso specifico, ci sono molti che credono ciecamente nei verdetti e nelle proiezioni dei sondaggisti e formulano delle ipotesi quanto meno stravaganti e contraddittorie, specie per quanto riguarda programmi e tempistica d’attuazione.
Ma l’argomento più scottante e ricorrente, rimane sempre quello delle inevitabili ed imbarazzanti alleanze che questa legge elettorale consente, penalizzando, in molti casi, sia gli elettori che gli stessi eletti, siano essi votati, nominati o paracadutati, senza contare, poi, quelli sacrificati sull’altare di una possibile affermazione del proprio partito di riferimento.
In altre parole, se prevale il “tripolarismo”, come lo conosciamo, e nessuno conquista la maggioranza alla Camera ed al Senato, o si ritorna a votare (e quasi tutti si dichiarano contrari), oppure si dovranno cercare accordi ed alleanze che attualmente molti recepiscono come il fumo negli occhi.
Tra le tante ipotesi strabilianti, si fa anche quella di un’alleanza tra M5S – PD e Liberi e Uguali attribuita con molta cautela al redivivo professore Romano Prodi, tornato alla ribalta solo pochi giorni fa dopo un’assenza di oltre 10 anni dalla politica attiva.
Gli interessati si mostrano apparentemente sdegnati e quasi offesi. fatta eccezione per il presidente del Senato ed ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, che non la esclude aprioristicamente, anzi lo ha accennato anche pubblicamente.
Forse non tutti si rendono ben conto che tra coloro i quali verranno eletti deputati o senatori il 4 marzo prossimo, gran parte non è affatto disponibile a ritornare alle urne col timore, peraltro giustificato, di non esserne più rieletti e perdere, quindi, la poltrona, il lauto stipendio, il “vituperato” vitalizio e tutti gli altri privilegi annessi e connessi, per cui la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente con grave pregiudizio per l’Italia e per tutti gli Italiani.
Questo dato di fatto crea tutte le premesse per il moltiplicarsi dei voltagabbana e della puntuale transumanza che ben conosciamo, verso il gruppo misto, per cui i vertici delle forze politiche in campo devono pensarci bene prima di chiedere al Presidente Mattarella di ritornare alle urne.