Sul filo del rasoio
Roma, 20 maggio – La discussione si svolge sul filo del rasoio. A “Virus” il triangolo è formato da Salvini-Porro e, in collegamento, Lupi e la registrazione di una dichiarazione di Renzi.
La discussione verte sulla diminuzione delle tasse. Renzi dichiara in una registrazione che ha fatto cronaca “…non capisco dove abbia sbagliato perché questo governo è quello che ha abbassato di più le tasse ma il popolo non se ne è accorto”.
Appare la grafica e le cifre sono sul filo del rasoio, nonchè sui prefissi telefonici.
Dato ufficiale, 43,9%, dato reale, 42,9%.
Il dato reale risulta dal bonifico degli 80 euro, che molte famiglie indigenti o comunque poco abbienti, in stato di necessità, asseriscono di non aver ricevuto.
Lupi dal collegamento da una spiegazione della incredulità del popolo. Se si diminuiscono o si tolgono l’IRAP e quant’altre sigle gravano sul lavoro per le aziende che hanno un numero X di dipendenti, i contribuenti non possono accorgersene ma l’impresa può assumere qualche dipendente in più (quando questo avviene).
Qui la situazione è una sola, anzi, si divide in due alternative. Renzi e Lupi non hanno il senso della realtà o ci stanno prendendo esplicitamente in giro anche ai fini elettorali, supponendo che gli italiani siano tutti sempre cretini.
L’occupazione non viene incrementata dalla diminuzione delle tasse sul lavoro che è utile soltanto alla diminuzione del costo del lavoro, ma dall’acquisto del prodotto di consumo da parte del consumatore. Se non vengono diminuite le tasse al consumatore, IRPEF e indirette, l’IVA prima fra tutte, il consumatore non può incrementare l’acquisto del prodotto e, di conseguenza, l’occupazione che si ottiene con l’aumento della domanda. Ovviamente, allo stato attuale, nonostante Renzi sbandieri a destra e a manca, i suoi 0,6% e 0,8% del PIL, puntualmente smentiti dall’ISTAT, che denunzia uno squallido e ristagnante 0,1%, la produzione è ferma e bloccata e, se, come sta ventilando, Renzi ha intenzione di aumentare l’IVA del 22% al 25% l’economia, già ferma, si blocca ancora di più.
Indipendentemente da questa situazione, sappiamo che nel periodo della campagna elettorale è d’obbligo “sparare i numeri al Lotto” pur di recuperare quei voti che la situazione attuale decrementa sempre di più per cui non dobbiamo restare molto perplessi sul fenomeno perché dobbiamo renderci conto che esso è causato da ignoranza tecnica o prodotto da strategie del sempre presente opportunismo politico.