“Spot” elettorali a “Ballarò”
Roma, 23 febbraio – A “Ballarò” del 23 febbraio, si sono “incontrati”, sul capitolo “tasse ed evasione fiscale”, due economiste di chiaro orientamento PD, Veronica de Romanis, e Irene Tinagli, e l’editorialista e direttore de “Il Giornale”, Vittorio Feltri.
Era l’argomento “clou” perché un grande inserto ironico dei Gialappa’s, sulle unioni civili faceva poco ridere e non risolveva il problema e una mezz’ora di “telequiz” con Samantha Cristoforetti, invece di accendere l’interesse dal punto di vista scientifico, oggi che si è dimostrata l’esistenza delle “onde gravitazionali”, ha spinto chi sa, quanti utenti a cambiare programma.
Ci vuole poco per capire che per combattere l’evasione fiscale, è necessario “togliere al contribuente la necessità di evadere”, facendogli dedurre le tasse indirette e non puntargli il fucile dietro alla schiena o tentare di “incastrarlo”, quattro, cinque anni dopo, nei grovigli dei numeri, per indagare se quattro, cinque anni prima, si fece fare lo scontrino fiscale dal salumiere quando acquistò un etto e mezzo di mortadella! Inoltre, cosa di “secondaria” e “marginale” importanza, ma alla quale non ha mai pensato nessuno, il bilancio deve essere quadrato nei primi mesi dell’anno successivo a quello cui si riferiscono le dichiarazioni dei redditi, altrimenti non serve a niente e ciò, con la Deduzione delle Imposte Indirette, si può fare senza problemi.
Ma ritorniamo al programma. “Tasse ed evasione fiscale”. Questo non ci è stato e da due economiste ci aspettavamo qualcosa di più concreto che la solita tiritera sui “grandi” progressi compiuti da Renzi che ha fatto apparire il loro intervento, più uno spot da campagna elettorale che un intervento tecnico divulgativo. È stato solo sottolineato orgogliosamente, (ma l’orgoglio non l’avevano nemmeno loro), che noi, Italia, possiamo vantare un aumento del PIL al famoso +0,7%, che non si è ancora definito se è 0.6%, 0,7%, 0,8%, mentre paesi come la Grecia, la Spagna, la Francia e l’Inghilterra, oscillano dallo 0,1% allo 0,4%. Ottimisticamente ci aspettavamo anche un commento sul +20% della Germania, ma esse si sono trincerate previdentemente “dietro un dito” e non ne hanno fatto menzione; è evidente che non potevano tornare sugli “Evviva!” di Renzi e distruggerli.
La delusione è stata Feltri che, dopo aver lodato l’operato di Renzi in tante cose, (mentre in altri interventi ha sottolineato l’aumento della disoccupazione, della criminalità e del malessere sociale e via dicendo….) oggi ha sottolineato che, però lui ha sempre sentito parlare di lotta all’evasione fiscale ma mai ha visto l’adozione di misure e meccanismi tecnici concreti al riguardo. L’obiezione è stata condivisa dalle economiste che hanno ammesso che se si riuscisse a debellarla, la pressione fiscale potrebbe essere ridotta e hanno concluso laconicamente, nonchè sibillinamente con il famoso “un colpo al cerchio e uno alla botte”, “molto è stato fatto ma “molto” resta ancora da fare”.
A questo punto Feltri ha voluto dare un’opinione; “se invece di fare occupare il tempo alle camere con un ddl che interessa l’”uno”, il “due”, forse il “tre“ per cento della popolazione, e che si può risolvere con la pratica e il buon senso, si utilizzasse quel tempo ad autorizzare la diffusione delle denunce dei redditi a livello pubblico (e questo non si è capito cosa volesse dire) o si mettessero a paragone i redditi denunciati da alcuni contribuenti con il loro tenore di vita, ecc., ecc..
È un concetto che si discute da quando è nata la Repubblica e mai nessuno ha “cavato un ragno dal buco” perché il meno abbiente, se si permette una “comodità”, non può giustificarla se non con un risparmio che parte da anni addietro e verrebbe tassato perché si troverebbe sempre qualcosa di evaso, mentre se un contribuente denuncia un reddito da gruppo C o D, ma ha un altissimo tenore di vita, ha anche la possibilità di pagare un collegio di commercialisti che lo “tira fuori” dalle indagini della finanza e tutto finisce in un bel flop. …
Come vogliamo definirla questa puntata di “Ballarò”?
In genere, gli “oppositori” recitano (in quanto, in vari modi, alle Camere, essi sono sostenitori del governo anche nella forma della protesta) ma portano anche argomenti tecnicamente validi nella certezza che, essendo una minoranza, essi non sarebbero mai approvati, ma questa volta è sembrata proprio solo un “talk show” della vanità perché tutto si è risolto in una comparsata di belle donne, supporto di concetti astratti e niente altro!
Ad Abete e Feltri, che in altri tempi, non lontani da quelli attuali, si scagliavano contro i fallimenti di questa politica, criminalità, economia, suicidi, sicurezza e chi più ne ha, più ne metta, questa volta poco è mancato che volessero insignire Renzi di qualche grande onorificenza per l’opera svolta fino ad oggi.