Eolicomafia e politica…la storia continua….
Roma, 28 aprile 2019 – Su Lettera 43 come su Gazzetta del Sud online Sicilia, alla stregua della grande stampa nazionale, leggiamo notizie di cronaca giudiziaria che interessano di riflesso anche il Sottosegretario di Stato Armando Siri. “”..Il PM della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Palermo Gianluca De Leo ha chiesto la condanna a 12 anni di carcere per concorso in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni per l’imprenditore Vito Nicastri, detto il “Re dell’Eolico”.
Nicastri è stato coinvolto nell’ inchiesta della Procura di Palermo su un giro di mazzette alla Regione che ha per protagonista Paolo Arata, ex Deputato di Forza Italia ora vicino alla Lega… L’inchiesta ha una tranche romana che riguarda proprio il Sottosegretario del Carroccio Siri, accusato di corruzione. Un caso che ha spaccato il Governo gialloverde: il Movimento 5 stelle ha chiesto le dimissioni di Siri, mentre la Lega lo ha difeso in attesa dell’eventuale condanna. Sulla vicenda la palla è passata al Premier Giuseppe Conte.
Nicastri, al quale nel 2013 erano stati sequestrati in due tranche quasi 5 milioni di euro, era stato arrestato nel 2018. Per i PM sarebbe vicino al boss Matteo Messina Denaro a cui avrebbe finanziato la latitanza. All’imprenditore vennero concessi i domiciliari, ma da casa continuava a delinquere e fare affari violando i divieti di comunicazione imposti dal giudice. La circostanza è venuta fuori proprio nell’indagine sulle mazzette alla Regione, nel frattempo aperta dalla Procura, che coinvolge anche Arata e alcuni dirigenti regionali. E ha spinto la Procura a chiedere per l’imprenditore il ripristino della custodia cautelare in carcere…””
Scritto ciò, facciamo un passo indietro per un riferimento storico sull’argomento.
“Occorre spezzare il legame tra il bene posseduto ed i gruppi mafiosi, intaccandone il potere economico e marcando il confine tra l’economia legale e quella illegale”, sosteneva l’Onorevole Pio La Torre, fautore della più importante Legge antimafia, ucciso da Cosa Nostra per averne squadernato gli interessi. Colpire i beni, come l’eminente uomo politico siciliano aveva intuito e come Giovanni Falcone autorevolmente sostenuto, è il punto di partenza per neutralizzare il potere criminalmafioso. Però, c’è da dire che la citata Legge (denominata “Rognoni- La Torre”), che prevedeva il sequestro dei beni, fu approvata, “more italico”, solo dopo le uccisioni per mano della Cupola di La Torre (aprile 1982) e del Generale dalla Chiesa (settembre di quello stesso anno) che l’avrebbe applicata con rigore quale Alto Commissario Antimafia. Ma la Mafia non corre rischi, la Mafia è funestamente intelligente, occhiuta e previdente e per questo, certa politica, più che combatterla ci si allea per insani profitti, tanto da arrivare ad una satanica saldatura.
Tornando all’oggi, sappiamo che dal sequestro dei beni alla loro assegnazione la strada non è facile, ancora per difetto di Leggi specifiche, soprattutto per quel che riguarda le aziende che, giunte alla fase di confisca, più del 70 per cento presentano delle criticità che ne impediscono il riutilizzo. Da quel che si apprende, l’ attuale Politica starebbe studiando, finalmente, auspicate innovazioni… Attendiamo, fiduciosi..
La più rilevante carenza, è sicuramente quella del peso ipotecario che non consente l’immediata destinazione del bene; questa fase, infatti, comporta una lunga e farraginosa attività istruttoria per rendere il bene svincolato da pesi ed oneri. “Dal sequestro alla confisca, fino all’assegnazione possono passare anche 12 anni”, racconta all’Huffingtonpost Alfio Curcio, responsabile della Cooperativa “Beppe Montana – Libera Terra” di Catania che gestisce beni confiscati a Cosa Nostra.
Detto questo, per informazione, segnaliamo che il prezzo all’ingrosso dell’elettricità tradizionale sulla borsa elettrica si attesta a 75-80 euro per megawattora; dunque, il divario con il fronte “verde”, l’eolico appunto, resta alto: 25-30 euro per megawattora. Da ciò si evince il perché dell’attenzione dell’ Ecomafia nello specifico settore.
Sul fronte calabrese, Terra come la Sicilia gravata da pregnante condizionamento mafioso, le cose ovviamente non vanno meglio, tanto che apprendiamo situazioni sconcertanti dall’intervista di Lorenzo Castellani sul giornale on line “Dillinger.It Giornalismo Partecipativo” a Salvatore Tolone Azzariti, illustre giurista, di alcuni anni addietro, il quale, all’epoca, poco più che quarantenne Professore di Diritto Civile presso l’Università Federico II di Napoli e presso le Università di Londra e Buenos Aires, della cui amicizia sono onorato, a seguito delle intimidazioni subite, è stato costretto a lasciare Girifalco, in provincia di Catanzaro (area da me ben conosciuta quale Comandante Provinciale di Catanzaro in prima metà anni ’90, operando fortemente anche per l’istituzione proprio a Girifalco di una necessaria Compagnia Carabinieri), per trasferirsi in una località del Nord Italia. Alla domanda su quali fossero i problemi relativi alle pale eoliche in quel comune, “”..Tolone Azzariti ha risposto che il parco Brulli–International Power, dovendo servire a fini “altri”, non ha seguito il criterio del minor danno in base ai parametri normativi. Così, sono stati violate aree archeologiche e violati terreni coltivati ad uliveti o a seminativi; sono state interessate aree in prossimità ed addirittura adiacenza a strade ad alto transito, con il pericolo che una località con un paesaggio a dir poco stupendo, poteva essere “circondata” da gigantesche torri eoliche di acciaio, per addentrarsi fino alle case abitate. Quindi, laddove le distanze obbligatorie, a tutela della salute dei cittadini erano state fissate in 500 mt. fra abitazioni e torri, grazie a un “terremoto” grafico sulle mappe catastali è stata prevista la rimozione di una novantina di immobili. Quindi, per intervento di “Fata Morgana” una scala di grandezza effettiva di 1:2000 si è trasformata a 1.2500, proprio per ampliare fittiziamente sulla carta la distanza per assicurare la distanza-requisito dei 500 mt. Doloroso, e soprattutto allarmante, quel che accade oggi in Calabria, afferma Tolone Azzariti, Regione in cui praticamente tutte le forze politiche, anche se ovviamente non tutti gli esponenti politici, hanno fatto “affari” con l’eolico e con la criminalità interessata all’energia alternativa. Non sono mancate minacce e ritorsioni al coraggioso Docente universitario che ha affrontato il problema con numerose denunce formali alla Magistratura, tanto da rivelare eventi realmente accaduti… “una bomba ha devastato la mia autovettura; ..un incendio ad un trattore di un vicino, ma sotto casa mia; lavori di manutenzione degli scoli dell’acqua, della Provincia di Catanzaro, atti alla devastazione del mio terreno con enormi quantità di melma…; …telefonate sul mio cellulare, da parte di persone a me note, con velato tono di accomodamento: “mettiamoci d’accordo, ti paghiamo bene”; poi una decina di invasioni dei terreni, con ruspe e camion…; recisione del filo spinato di confine…; immissione di mezzi pesanti…; occupazioni temporanee dei miei terreni dove vengono lasciati indicatori dei lavori in corso…; apposizione di pesantissimi cavi elettrici su alberelli a margine di strada con loro danneggiamento….. il tutto senza che la Brulli–International Power avesse alcun titolo per farlo””.
Ma Tolone Azzariti non si piega, formatosi alla Scuola Militare della Nunziatella di Napoli, ha l’onore di essere forgiato nel più nobile aureo Metallo della Famiglia in cui figurano due Patrioti risorgimentali, Volontari delle Camicie Rosse che si unirono al Generale Garibaldi per un’Italia unita e migliore, tra i quali figura il Capitano Francesco Saverio Tolone, suo Bisnonno. Quindi, un esempio di coraggio da seguire per uscire dalla sacca del nulla in cui ci ha precipitato la politica di leader sconcertanti per modestia di idee e privi di senso dello Stato, ma soprattutto insensibili a quel che concerne il bene dei cittadini. E questo gli Italiani, sebbene in ritardo, sembra di averlo compreso, a proprie spese!
Un’ultima riflessione. La Politica necessariamente con la “P” maiuscola, in quanto nata dal nuovo Parlamento, deve comprendere che non può più tagliare i costi dello stato sociale per fare cassa, ma da subito reprimere criminalità e corruzione, ed infine la grande evasione ( sappiamo che 500/700 mld di euro sono all’estero nei paradisi fiscali); deve, la Politica, considerare l’illegalità dominante quale causa primaria della crisi economica, non restringendola alla categoria astratta di questione morale, che è tema teorico dei Maestri dell’ etica.
Comunque, diciamo come sempre: ITALIA, AVANTI!