Un’Europa inconcludente e spendacciona
Roma, 16 aprile – Questa Europa, nella quale siamo destinati a conviverci, non è certo quella sognata e concepita dai nobili padri fondatori, come Adenauer, De Gasperi, Schuman, Spaak, Spinelli ed altri.
Noi ci troviamo invece al cospetto di un gigantesco “mostro” inconcludente e spendaccione che ogni giorno di più si rivela inutile ed incapace di affrontare e risolvere i problemi veri dei paesi membri.
Nel recente passato, senza alcun senso del ridicolo, contrabbandando l’inerzia e la mancanza di lungimiranza con la salvaguardia dell’ambiente, la Commissione e l’intero parlamento europeo, si sono spesi in tantissime discussioni e votazioni sulla lunghezza dei cetrioli e sulle dimensioni delle vongole, mentre sul vecchio continente gravava già la minaccia di una epocale invasione di migrati, vittime delle devastazioni e delle guerre che nessuno si era mai preoccupato di prevenire o, quantomeno, di cercare di evitarle.
Lo spirito unitario che avrebbe dovuto caratterizzare le più disparate iniziative in sostegno dell’unità e del bene comune, ogni giorno sta perdendo pezzi importanti ed il caos regna sovrano.
Il premier Renzi con i ministri Gentiloni ed Alfano, ci stanno provando a chiedere a Bruxelles interventi decisivi sul problema migrati, perché, dopo l’impossibilità di utilizzare la rotta balcanica, c’è il ragionevole rischio che l’Italia diventi un immenso campo profughi isolato dal resto del Continente.
Prima ancora di conoscere le decisioni della Commissione, è arrivata la risposta dell’Austria che ha deciso di chiudere la nostra frontiera al Brennero e di fare altrettanto nei confronti dedll’Ungheria, un provvedimento grave che dovrebbe essere condannato da tutti anche perché viola il trattato di Schengen sulla libera circolazione all’interno dei confini europei.
E intanto fa capolino il problema con la Turchia e, soprattutto, con la Libia, da dove potrebbero arrivare oltre un milioni di migrati per dimostrare al mondo che il governo libico, nominato con la benedizione dell’ONU, non controlla la maggioranza del Paese.
In Austria sono ormai imminenti le elezioni presidenziali per cui difficilmente il governo di Vienna cambierà registro, almeno fino all’elezione del nuovo presidente, quindi non aspettiamoci aperture o ripensamenti rilevanti.
Le preoccupazioni e le attese per noi Italiani sono tante, ma le soluzioni non si intravedono, almeno nel breve e medio termine.