Scongiurata la fronda in casa Pd
Roma 28 settembre – La “resa de conti” in casa PD si è, di fatto, conclusa senza vinti né vincitori.
Com’era prevedibile, si è arrivati ad un compromesso, di cui i nostri politici sono maestri, che ha salvato l’”unità” del partito e, quindi, evitato una fronda che avrebbe paralizzato il Parlamento.
Consci di questa realtà, non ci sono state manifestazioni di trionfalismo da parte dei renziani, né atti di contrizione della sinistra che si riconosce nelle scelte proposte da Bersani.
Qualcuno potrebbe allora chiedersi: ma perché tanto rumore per nulla ?.
Le ragioni vere le conoscono soltanto i protagonisti, tuttavia i “maligni” osservano che la minoranza si è arresa quando ha preso atto di non poter condizionare l’approvazione in Senato del famoso articolo 2 della riforma costituzionale, per l’arrivo massiccio di transfughi provenienti dall’aria di centro-destra.
E’ assai verosimile che questi specialisti del cambio di casacca siano stati attratti da promesse allettanti, ma dall’opposizione arrivano pesanti accuse che si sia, invece, trattato di una vera e propria compravendita.
Ha rincarato la dose il Movimento cinque stelle che ha presentato, sull’accaduto, una dettagliata denuncia alla Procura della Repubblica di Roma, i cui sviluppi li conosceremo nei prossimi giorni.