Così Renzi, dopo aver nominato il Presidente della Repubblica, nomina anche quello del Consiglio dei Ministri
Roma, 12 dicembre 2016 – A soli cinque giorni dalle dimissioni di Matteo Renzi a seguito della personalizzazione del referendum sulla Costituzione, dopo un paio di colloqui con Renzi ed aver incontrato ieri Mattarella, Paolo Gentiloni ha ricevuto l’incarico e stasera, sciogliendo immediatamente la riserva, ha prestato giuramento presentando la lista dei nuovi ministri che hanno giurato a loro volta, subito dopo.
‘Ho fatto del mio meglio per formare il nuovo governo nel più breve tempo possibile, per aderire all’invito del presidente della Repubblica e nell’interesse della stabilità delle istituzioni alla quale guardano gli italiani – ha dichiarato Gentiloni al Quirinale – Come si vede dalla sua struttura, il governo proseguirà nell’azione di innovazione svolta dal governo Renzi e nel contempo si adopererà per facilitare il lavoro delle diverse forze parlamentari volto a individuare nuove regole per la legge elettorale’.
Cominciano subito le contestazioni di coloro che non hanno avuto la loro “fetta di potere” nonostante abbiano tradito il loro elettorato per fare da quarta e quinta gamba di sostegno al governo Renzi e pronti a entrare con Gentiloni, infischiandosene dei cittadini che li avevano votati pur di avere un ministero.
Ma Gentiloni li ha snobbati così, Enrico Zanetti (SC) al governo dal 29/01/2016, non inquadrato nelle caselle della regia di comando, e Denis Verdini in una nota scrivono che ‘Non voteremo la fiducia a un governo fotocopia che sarebbe stato più comprensibile se fosse stato un Renzi-Bis. Il nuovo esecutivo deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio
Ricordando la favola della volpe e dell’uva, Verdini parla di “pasticciate maggioranze”, rappresentanze e governabilità. Ma quali cittadini rappresentano dopo che, lo ripetiamo, eletti con il centro destra, hanno tentato di sedersi alla tavola della sinistra con i commensali di Renzi ed ora di Gentiloni venendo relegati a raccogliere le briciole? Forse, loro hanno pensato che chi tradisce una volta…
Intanto, domani, il Governo si presenterà alle Camere per la fiducia.
Noi, per il bene del Paese, auguriamo buon lavoro al “nuovo” Governo.