Roma, 20 gennaio – Dopo l’affermata “amicizia” di Jean-Claude Juncker per il primo ministro italiano Matteo Renzi che ha detto “Esito sempre a esprimermi con lo stesso vigore con cui Renzi si rivolge a me, perché non aggiusta sempre le cose”. Poi “Ritengo che il primo ministro italiano, che amo molto, abbia torto a vilipendere la Commissione a ogni occasione, non vedo perché lo faccia” perché “l’Italia a dir la verità non dovrebbe criticarla troppo” aggiungendo che “a fine febbraio mi recherò in Italia, perché l’atmosfera tra l’Italia e la Commissione non è delle migliori”.
A ciò, la (per me giusta!) reazione di Matteo Renzi che dalla Reggia di Caserta ha risposto “L’Italia deve farsi sentire e far capire, con la gentilezza che le è propria, che è finito il tempo in cui ci telecomandavano da fuori”, aggiungendo che “L’Europa non può essere soltanto un pacchetto di regole che ci troviamo a dover seguire, è un grande ideale o non è. È il tentativo di fare di questa parte del mondo un faro di civiltà e bellezza e non un’accozzaglia di regolamenti”.
Non si è fatta attendere la controrisposta, sempre “amichevole” del presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker, dicendo che venerdì ha sostanzialmente perso la pazienza a causa di troppi malintesi nati perché Bruxelles non ha un interlocutore per dialogare con Roma sui dossier più delicati.
Viene in mente una pubblicità, dove si cerca una particella di sodio: “C’è nessuno?” ma non dimentichiamo il proverbio “Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io!” perchè se Juncker fosse un nemico, ci avrebbe dichiarato direttamente guerra!
Ripeto, per quel che possa servire, condivido pienamente l’atteggiamento di Renzi che finalmente ribadisce che esiste l’Italia!
Detto ciò, la domanda sorge spontanea: se una serie di attacchi del genere da parte dell’Unione Europea, fosse stata fatta con presidente del consiglio Berlusconi, Mattarella quante volte lo avrebbe chiamato al Quirinale rispedendolo a casa a pedate nel fondo schiena? I suoi predecessori, affiancati dalla Kultura giratondaia, lo hanno fatto per molto, ma molto, ma molto meno!
E i famosi “giratondini”, dove si sono disintegrati? Nelle galassie o continuano a rivedere, da tre anni – e quindi già mentre era in preparazione – il film ‘Mia Madre?
Proprio come Amnesty International con i forti!
Meditiamo gente, meditiamo e ricordiamocelo anche quando andremo a votare ed ancora di più, ritornando per i ballottaggi!