Giù le mani dall’Arma dei Carabinieri!
Riportiamo brani salienti dei recenti lavori della Commissione Difesa del Senato della Repubblica: “”Legislatura 16ª – 4ª Commissione Permanente (Resocon to sommario n. 309) – giovedì 12 LUGLIO 2012– 309ª Seduta: Presidenza della Vice Presidente PINOTTI. Interviene il Sottosegretario di Stato per l a Difesa Magri.
IN SEDE REFERENTE. Temi da trattare: – (3271) Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale; -(934) TORRI e MURA. – Delega al Governo per perfezionare il riallineamento delle carriere del personale appartenente ai ruoli marescialli dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica a quelle del personale del ruolo ispettori dell’Arma dei carabinieri; (Tra i vari argomenti anche)…..Armonizzazione delle progressioni di carriera degli Ufficiali del ruolo speciale dell’Arma dei carabinieri….(per cui)
il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, un decreto legislativo…””.
Fin qui tutto bene, in quanto auspichiamo si tenti di dare finalmente risposte giuste e positive ai benemeriti Ufficiali del maltrattato Ruolo Speciale dell’Arma, sulle cui legittime istanze ci siamo intrattenuti su questa testata il 28 luglio scorso, con l’articolo: “Ufficiali dei Carabinieri operanti in ambiti difficili e pericolosi, però penalizzati nella carriera”.
Il bello, anzi il drammatico, viene ora!
I Senatori Radicali Donatella Poretti e Marco Perduca, nel corso della stessa seduta, hanno proposto il seguente emendamento: “”Dopo l’articolo 1, aggiungere il seguente: «Art. 1-bis. 1. Al fine di assicurare l’economicità, l’efficienza e la rispondenza al pubblico interesse delle attività istituzionali, il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per adeguare l’ordinamento e i compiti dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza, ivi comprese le attribuzioni funzionali dei rispettivi Comandanti Generali, in conformità ai seguenti princìpi e criteri direttivi: a)collocazione dell’Arma dei carabinieri nell’ambito del Ministero dell’interno – Dipartimento della pubblica sicurezza, con dipendenza del Comandante generale dal Capo della polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza, per l’assolvimento dei compiti d’istituto, in conformità a quanto disposto dalla legge l° aprile 1981, n. 121.””
Bene, cosa si vorrebbe fare?
Porre l’Arma dei Carabinieri sotto la tutela del Capo della Polizia?
Perchè proprio questo avverrebbe, qualora malauguratamente confluisse nel Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con tutto il rispetto che si ha per quell’importane settore del Dicastero dell’Interno.
Quest’ insana operazione, è bene chiarirlo subito, non comporterebbe alcun miglioramento per la qualità del servizio istituzionale, nè alcun risparmio in termini finanziari, con il grosso rischio di vedere allungare le spire predatorie della politica sulla secolare Quercia, qual è appunto l’Arma.
Quel che preoccupa oltremodo, ancora, è il totale silenzio di Vertici, degli Organi di Rappresentanza dell’Arma, come di rappresentanti della politica più qualificata, sperando ce ne siano ancora, visto come tutti, peones e big, siano preoccupati per le sorti della propria poltrona in vista delle prossime elezioni politiche e del pericolo Grillo che incombe!
Ma questo pericolo sarà ancor più forte qualora si verificasse questo che può essere definito un vero e proprio fatto eversivo e golpista! La storia delle manacce della politica sui Carabinieri è antica, ma sempre respinta con sdegno dall’Arma dell’altro ieri e di ieri. E oggi? Andiamo a un passato recente:Il 4 febbraio 2009, l`on. Riccardo Mazzoni del PDL, presentò una interrogazione parlamentare affermando che “”secondo notizie giornalistiche, l’attuale Ministro dell’ Interno Roberto Maroni avrebbe spedito in Francia – dove nel frattempo l’unificazione tra due forze (Gendarmeria e Polizia) si é consumata – due alti dirigenti del Viminale, per valutare come quel nuovo modello di sicurezza possa essere esportato nel nostro Paese; nonostante la riservatezza della missione, la notizia ha giustamente provocato grande e unanime allarme fra i Carabinieri, anche con prese di posizioni pubbliche sui giornali; l`Arma rappresenta l`Istituzione che raccoglie fra gli italiani il maggior consenso, grazie alla sua secolare fedeltà alle Istituzioni, all`efficienza della struttura operativa, ai riconoscimenti internazionali che riceve ogni giorno per le sue missioni di pace all`estero…… ( si chiede di sapere, ancora) se – nell`ambito della riforma del comparto sicurezza – esista un progetto del Ministro dell`Interno che vada nel senso di unificare l`Arma dei Carabinieri con la Polizia di Stato, e se trovi conferma la notizia di una missione disposta dal Viminale per studiare il nuovo modello di sicurezza francese.””
La cosa, all’epoca, cadde nel nulla ma da quel che trapelò, qualcosa di concreto esisteva. A parte questa perla del Ministro Leghista, si aggiunge l’altra che alla fine degli anni ’90 portò il Sottosegretario di Stato agli Interni, On. Giannicola Sinisi (Governi Prodi e D’Alema), a quel progetto, fortunatamente naufragato, della stessa tipologia e contenuti della proposta sopra richiamata dei Senatori Radicali, Poretti e Perduca.
Che dire? Nulla, oltre che manifestare meraviglia e rabbia, però con l’auspicio che prevalga il buonsenso, nell’interesse generale degli Italiani onesti e laboriosi. Sia chiaro, però, che saremo in tanti a svolgere forte vigilanza democratica, anche pronti a manifestare pubblicamente nelle sedi istituzionali il nostro pensiero, al grido del motto : “GIU’ LE MANI DALL’ARMA DEI CARABINIERI!”