Obiettivo: risanare i conti e far riprendere l’economia nazionale. Nasce così il termine “spending review”, cioè revisione della spesa pubblica! Oddio, che ho fatto! L’ho detto con termini italiani, comprensibile a tutti! Scusate. In inglese è più bello… E dal sito del “Governo Italiano”, ricopiamo a cosa serve la spending review: eliminare sprechi e inefficienze; garantire il controllo dei conti pubblici; liberare risorse da utilizzare per interventi di sviluppo; ridare efficienza al settore pubblico allo scopo di concentrare l’azione su chi ne ha bisogno. Di fatto, 17 mesi sono serviti per distruggere l’economia nazionale, provocare la chiusura di centinaia di migliaia di attività, la perdita di oltre un milione di posti di lavoro, un’infinità di suicidi di persone per bene che non potevano fronteggiare la situazione economica: in poche parole, l’impoverimento nazionale. Di contro, Equitalia, con le sue percentuali sui recuperi e pignoramenti per conto delle leggi varate dal Governo Monti, si è stra-arricchita fregandosene se ha distrutto centinaia di migliaia di posti di lavoro e provocato decine di suicidi, fortificando con guardie giurate armate i loro uffici, mentre le banche, ripianati i loro sballati investimenti con i soldi della BCE (Banca Centrale Europea – l’abbiamo scritto per esteso perchè non vorremmo far trovare in difficoltà qualche altro neo parlamentare …), stanno quotidianamente arricchendo il loro capitale in danno dei cittadini che, avendo perso il posto di lavoro, non possono fronteggiare più i mutui e perdono i loro beni che diventano proprietà delle banche. Con questa situazione, l’elettorato politico si è diviso esattamente in tre gruppi. Dopo 60 giorni dalle elezioni senza che venisse formato il nuovo Governo grazie all’orgoglio dello “sbranatore” e “smacchiatore” Bersani, già segretario dei DS, su impulso dello “spintonatore” di Berlusconi, il 27 aprile è nato il Governo “politico” di larghe intese di Enrico Letta, con il compito di affrontare e risolvere i problemi elettorali ed economici della Nazione e poi riportare il Paese al voto. Beh, non poca è stata la sorpresa nel vedere aumentato il numero dei Ministri di un governo provvisorio da 17 a 21… Confesso, altresì, che non avrei mai pensato che prioritaria per questo Governo, fosse considerata la situazione dell’integrazione tanto da dover nominare un Ministro …. Certamente è un argomento importante ma non tanto da giustificare una spesa in più di circa 16.500 euro di stipendio, oltre al personale che dovrà essere assunto o distaccato, creazione uffici, direttori e segreterie varie…
Grazie, Presidente Letta e Vicepresidente Alfano. Anche dalla Presidente della Camera…
In una situazione di così grossa opulenza, quest’altra spesa proprio ci mancava….