L’Espresso gli ha chiesto cosa bisogna fare con l’Isis arrivata sulle coste libiche e soprattutto se è reale il pericolo evocato da molti, conseguenza di quella che alcuni definiscono la profezia di Gheddafi che, al Corriere nel 2011, disse “La scelta è tra me o Al Qaeda.. Avrete il terrorismo alle porte, una jihad di fronte a voi”. Punto secondo, gli sbarchi. Mini sostiene che la paura è quella alimentata da taluni politici. E aggiunge: “..ma che insieme ai profughi possano entrare possibili terroristi…è una minaccia che c’è sempre stata, ed è prevista dalle procedure di controllo”. Mini è convinto che serva un’azione di intelligence. “Nei Balcani abbiamo visto quanto è utile stabilire le relazioni tra le persone. Avevamo un software, “Ulisse”, che analizzava tutti i rapporti e ci permetteva di individuare i nodi delle reti in cui si organizzano le società”. È una guerra, sia ben chiaro, ma un po’ diversa: “Parlare di peacekeeping alla libanese non ha senso”, dice il Generale, per cui ha poco senso anche aspettare l’Onu “che non può che proporre i vecchi schemi: un contingente che lasci fare tutto ai locali (quali locali, poi?) e qualche intervento dall’alto, con quattro aerei..”. Qui c’è il punto di critica anche al Governo italiano: “È una castroneria dire di voler attendere l’Onu… (come affermato dai) politici e diplomatici di carriera….”.
E sul fronte interno cosa succede? Vediamo.
Gli Agenti di Polizia nei giorni scorsi hanno distribuito le cartoline con le minacce dei jihadisti all’Italia, evidenziando che un corso costa meno che levare la polvere di Montecitorio.
L’iniziativa è del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) che, in diverse città italiane, ha distribuito ai cittadini una cartolina con l’ormai nota immagine messa in rete dall’Isis, in cui si vede la conquista di Roma con il Colosseo messo a ferro e fuoco. La cartolina è già indirizzata al premier Renzi. Nel volantino si denuncia che “La Camera dei Deputati spende 7 milioni all’anno per le pulizie e non si trovano 6 milioni per un corso Antiterrorismo col quale formare gli Agenti che svolgono servizio di controllo del territorio, quelli più esposti a un’eventuale emergenza come quelle che sono accadute in alcune città europee, come a Parigi….La sicurezza dei cittadini e la vita dei poliziotti valgono meno della polvere di Montecitorio?… È una situazione intollerabile e vogliamo dire ai cittadini come stanno le cose, che non siamo preparati all’emergenza terrorismo, che anche nelle nostre città riusciamo con fatica a fare il nostro dovere a causa della carenza di mezzi ed organici aggravata dai tagli dell’ultima legge di stabilità”.
Bene; la guerra è guerra!; sarebbe meglio che non ci fosse…..! Però c’è, da quel che sembra…Per intanto, mentre si discetta sull’opportunità o meno di attendere le disposizioni dell’ONU, lo Stato farebbe bene a fare di più per tutelare all’interno i cittadini impauriti. Come? “militarizzando” il territorio con Forze dell’Ordine e Militari opportunamente addestrati. Sappiamo che l’Italia ha reparti speciali di notevolissima efficienza e preparazione, ma il quadro di situazione attuale impone l’impiego di maggiori forze, da dislocare in ogni regione geografica. A questo punto un auspicio: perché invece di valutare di svilire le Forze dell’Ordine con accorpamenti o addirittura scioglimento di Polizie come il Benemerito Corpo Forestale dello Stato, non si potenziano di uomini e mezzi quelle esistenti che hanno tradizioni eccezionali di alta professionalità e grande fedeltà allo Stato, attingendo i fondi da siti che la politica sa bene dove si trovano, in verità solo utili per finanziare enti e strutture necessarie a rimpinguare verminose cricche e campagne elettorali? Poi un suggerimento: perché non procedere all’incorporazione di truppe costituite da ausiliari delle Forze Armate costituite da Militari italiani di grande attitudine militare ben supportati da cittadini extracomunitari prescelti con rigida cernita e approfondita attività informativa, da porre alle dipendenze di validissimi Ufficiali, Marescialli e Graduati dei nostri Corpi Speciali? Certamente qualcuno storcerà il naso…. Ma riteniamo che se ciò si attuasse, con la celerità che il caso merita, si potrebbero schierare più Reggimenti nelle aree maggiormente sensibili del nord – centro – sud del Paese….Sempre che si faccia in tempo!
Sull’argomento articolo: “L’eutanasia del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Penitenziaria?” del 14 Giugno 2014