Non disponendo delle carte processuali, né della sfera di cristallo, non è affatto possibile formulare una valutazione serena ed obiettiva sulla colpevolezza o sull’innocenza del condannato, il quale, peraltro, continua, da sempre, a dichiararsi innocente e vittima di una persecuzione politica e giudiziaria.
Sulla stessa onda rimangono sintonizzati i suoi figli, il collegio di difesa, i parlamentari di “Forza Italia” ed i suoi fans, ancora numerosi nel suo ragguardevole bacino elettorale.
Fin qui, l’unico elemento di certezza è che la decadenza, da Senatore della Repubblica Italiana, è irreversibile e, ovviamente, pregiudica il suo futuro politico.
Ad onor del vero non si sa se, e quando, possa esserci una revisione del processo, ma il fatto che a parlarne sia l’avv. Coppi, non certo l’ultimo inserviente negli ambienti forensi, potrebbe anche avere qualche fondamento. Inoltre, è tuttora pendente il ricorso presso la Corte di Giustizia Europea sui diritti dell’uomo, per cui non è affatto logico e razionale, escluderne sviluppi di qualsivoglia natura.
E’ fin troppo evidente che queste ipotesi, apparentemente surreali, presuppongono l’assoluzione del condannato, il che creerebbe non poche ombre sul proscenio politico ed istituzionale.
Infatti, qualora Berlusconi venisse prosciolto dall’accusa di falso in bilancio e si presentasse alle prossime elezioni come una “vittima” della persecuzione giudiziaria, potrebbe scuotere le coscienze dell’elettorato italiano, incidendo sulla rilevante massa degli astensionisti e limitare il numero rilevante e preoccupante delle schede bianche e nulle.
Va da se che si tratta di prospettive lontane nel tempo e collocate nella logica dell’accoglienza dei ricorsi presentati, nonché sull’incidenza delle nuove testimonianze preannunciate in questi ultimi giorni dalla difesa; tuttavia, nessuno può togliere al Cavaliere la fede e nemmeno la speranza che, com’è noto, è sempre l’ultima a morire.