Il Centro-Destra ha vinto anche in Basilicata. Ora?
Roma, 28 marzo 2019 – A “bocce ferme” possiamo serenamente affermare, senza alcun timore di smentita, che il Centro-Destra, a rimorchio della Lega di Salvini, ha vinto anche in Basilicata una delle roccaforti più sicure della sinistra dove ha governato ininterrottamente per circa 25 anni.
Il “tonfo” più clamoroso, però, l’ha fatto il Movimento 5 Stelle che pur restando la forza più numerosa, ha perso oltre il 50 % dei propri elettori che l’avevano votato appena un anno fa.
I commenti e le valutazioni dei “perdenti” suscitano una certa ilarità perché ci riportano ai tempi della prima e della seconda Repubblica, quando i protagonisti politici del tempo, in gran parte politici di razza e di mestiere, rimescolavano artatamente le carte comparando i risultati con quelli a loro più favorevoli, sicché alla fine avevano vinto tutti.
Gli elettori tolleravano queste elucubrazioni perché nonostante tutto, il debito pubblico si manteneva nell’alveo della decenza e della tollerabilità ed i livelli della disoccupazione e della povertà erano inferiori a quelli odierni.
Oggi, però, i tempi sono cambiati e finalmente qualche buontempone ha scoperto che la
matematica non è un’opinione ed i numeri non possono essere manipolati a proprio uso e consumo.
Come abbiamo più volte detto e ripetuto, non siamo i giudici, né i difensori di chicchessia, ma sentir dire da un vice-Premier e ministro del lavoro, come Di Maio, che il suo Movimento non ha avuto alcun tracollo perché resta ancora la prima forza politica, vuol dire semplicemente che non ci si riesce a vedere oltre il proprio naso.
I sostenitori del Centro-Destra hanno buoni motivi per “brindare” perché “strappare” l’amministrazione di ben sette Regioni, di cui cinque nell’ultimo anno, ai tradizionali rivali del Centro-Sinistra di Renzi e Company, la dice lunga sui vincitori e vinti.
A questo punto, l’enigma della vicenda è rappresentato dalle decisioni di Matteo Salvini, il quale, secondo molti osservatori bene informati, starebbe recitando la sua condivisione del programma di Governo con Di Maio e se i risultati delle elezioni europee confermassero l’attuale tendenza a favore della Lega, crollerebbe tutto e andremmo a nuove elezioni politiche generali.
Questa ipotesi sembra condivisa anche dal neo segretario del PD, Zingaretti, il cui esordio non ha avuto gli effetti sperati anzi i numeri svelano il crollo PD, e non sembra del tutto casuale la sua benevolenza verbale nei confronti dei pentastellati coi quali, in passato, si era parlato di un possibile accordo di Governo.