“Così a Gomorra facevo i soldi con la politica e la monnezza tossica“, questo il titolo di un servizio di Nello Trocchia, del 23 settembre, su “Il Fatto Quotidiano”.
Roma, 24 settembre – Dal carcere, dove sta scontando una condanna per l’”Affare Ce4″, il consorzio di bacino, lo storico pentito delle ecomafie, Gaetano Vassallo,racconta…..”Quando aprimmo la cisterna il liquido bruciava ogni cosa, al contatto le plastiche friggevano. Abbiamo scaricato milioni di tonnellate di rifiuti tossici ovunque possibile. Non ho mai messo un telo di protezione, non ho mai avuto un controllo, pagavamo e vincevamo sempre noi”.
Poche parole: la fotografia del disastro di una terra. Ma c’è un primo equivoco da chiarire, scrive l’autore dell’articolo, e Vassallo aiuta a farlo: “Quando è arrivato il Commissariato di Governo per gestire l’emergenza rifiuti, nel 1994, la musica non è cambiata”. Da metà anni 80 al 2005, in vent’anni, un fiume di pattume si è riversato nel cuore fertile della terra campana. Vassallo, con le sue dichiarazioni, consegnate alla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, descrive l’inferno, le coperture politiche, i rapporti con la massoneria di una cricca di imprenditori al soldo della camorra. Vassallo è il grande accusatore di Nicola Cosentino, l’ex Sottosegretario all’Economia di Forza Italia, finito sotto processo per camorra, e di Luigi Cesaro, Deputato di Forza Italia, destinatario di una misura cautelare, annullata dal Riesame…..Ma la politica piaceva tanto a Vassallo. “Io negli anni ottanta ero del Partito Socialista, facevo le riunioni con Giulio Di Donato, organizzavamo le campagne elettorali. Io, quando potevo finanziavo il Psi. Come imprenditore vicino al partito ho fatto anche incontri a Roma alla presenza di Bettino Craxi. Finito il sogno socialista, Vassallo cambia bandiera: “Passo a Forza Italia, sono stato anche iscritto al partito, ho fatto tessere, sostenuto campagne elettorali, ma noi facevamo affari con tutti, destra e sinistra….”
Restando sull’argomento Campania-ecomafie, apprendiamo, sempre dalla stampa, che il 20 settembre scorso, ad Acerra, si è tenuta una marcia ed una “fiaccolata per la vita” contro il “Biocidio”. Oltre tremila persone vi hanno preso parte, partendo alle 18 dal Corso Vittorio Emanuele II e arrivando con tante fiaccole accese, striscioni e cartelli, in Piazza Falcone e Borsellino. E questo perché ad oltre un anno dalle grandi mobilitazioni nei territori di Terra dei fuochi, dalle tante promesse non mantenute da Politica e Istituzioni, si rende necessaria una nuova forte mobilitazione territoriale per riaffermare i diritti negati.
Quel che preoccupa maggiormente è che in quelle zone si muore di più per tumore rispetto alla media regionale. Ad affermarlo, nuovamente, è anche l’Istituto Superiore della Sanità (ISS) a conclusione dello Studio “Sentieri” che ha visto coinvolti 55 comuni della provincia di Napoli e Caserta e il comune di Taranto (altra città devastata dal punto di vista ambientale).”Il quadro epidemiologico della popolazione residente nei 55 comuni della vasta area d’interesse, si legge nel documento presentato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie che ammettono fra i loro fattori di rischio l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani.
Anche l’emblema di questa vera e propria pacifica ribellione civile, don Maurizio Patriciello, Parroco di Caivano, non ha fatto mancare la sua voce, che ha annunciato che “Giovanni Patriciello, mio fratello, è morto per una leucemia crudele e tiranna. La Terra dei fuochi continua a mietere le sue vittime mentre le Autorità stanno facendo solo chiacchiere… È morto nel giorno della festa di San Gennaro (il giorno prima della manifestazione)… Vi chiedo una preghiera per l’anima sua e per la nostra terra avvelenata e bella. Vi benedico tutti!”
L’auspicio, ora, è che lo Stato risponda presto ed in maniera esaustiva, e non più con i consueti vuoti proclami, alle sacrosante richieste di popolazioni oneste per decenni ostaggio e martirizzate dalle mafie spesso collegate alla Politica centrale e a poteri forti, come evidenziato dalle dichiarazioni di Gaetano Vassallo; persone aventi quale unica colpa quella di essere nate nella fu….”Campania felix” dei nostri progenitori Romani, loro sì vero faro di Civiltà giuridica e morale…..Sì, l’Antica Roma…..non certo l’Italia di oggi dove prevale modestia e mediocrità……
Sull’argomento Ecomafie si segnalano i seguenti altri articoli:
-06 Luglio 2012: “In aumento l’illegalità ambientale grazie anche a un quadro legislativo non incisivo“;
-21 Marzo 2014: “Nuove frontiere dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti“;
-03 Maggio 2014: “Celebrate le esequie del Sostituto Commissario della Polizia di Stato Roberto Mancini“