Politica
L’ Isis alle nostre porte!
Roma, 13 novembre – Per il momento 128 morti e 300 feriti negli assalti terroristici del 13 novembre a Parigi. Dispersa un’italiana.
L’Isis: “E’ solo l’inizio”.
Hollande: “Un atto di terrorismo senza precedenti”. Dichiarato lo stato d’emergenza. Per la seconda volta in un anno, Parigi attaccata. Sono oltre 300 i feriti, 80 dei quali gravi.
Il Papa: “Atto disumano”.
Condanna anche della Lega Araba.
Mentre in Francia è stato d’emergenza, l’Esercito è intorno alla Capitale e a sud-ovest di Parigi la Polizia è all’inseguimento di un’auto con 4 uomini armati a bordo.
Il giorno dopo l’allarme sicurezza in Italia è altissimo; infatti, il Capo del Governo, Renzi, ha annunciato che è stato elevata l’emergenza al secondo livello che consente l’assetto operativo dei Reparti Speciali e il loro intervento immediato. Rafforzati i controlli alle frontiere, in particolare sul confine con la Francia.
A marzo, su questa testata, scrivemmo che il Generale Fabio Mini, autorevole analista e già Generale della Nato, in un’ intervista a “L’Espresso”, affermò: “L’Isis va combattuto, ma non con le modalità usate nei Balcani o in Afghanistan che si sono dimostrate fallimentari. Gli aerei non bastano: servono almeno 50mila uomini sul territorio”. L’Espresso gli chiese cosa bisognava fare con l’Isis arrivato sulle coste libiche e soprattutto se era reale il pericolo evocato da molti, conseguenza di quella che alcuni definivano la profezia di Gheddafi che, al Corriere della Sera, nel 2011, disse: “La scelta è tra me o Al Qaeda.. Avrete il terrorismo alle porte, una Jihad di fronte a voi”. Punto secondo, gli sbarchi. Mini sostiene che la paura è quella alimentata da taluni politici. E aggiunge: “…che insieme ai profughi possano entrare possibili terroristi…è una minaccia che c’è sempre stata, ed è prevista dalle procedure di controllo”. Mini è convinto che serva un’ approfondita azione di intelligence. “Nei Balcani abbiamo visto quanto è utile stabilire le relazioni tra le persone. Avevamo un software, “Ulisse”, che analizzava tutti i rapporti e ci permetteva di individuare i nodi delle reti in cui si organizzavano le società….Ha anche poco senso aspettare l’Onu che non può che proporre i vecchi schemi: un contingente che lasci fare tutto ai locali (quali locali, poi?) e qualche intervento dall’alto, con quattro aerei…”. Qui c’è il punto di critica anche al Governo italiano: “È una castroneria dire di voler attendere l’Onu… (come affermato dai) politici e diplomatici di carriera….”. Bene, sin qui Mini.
La guerra è guerra!; sarebbe meglio che non ci fosse…..! Però c’è, da quel che vediamo… Per intanto, mentre si discetta sull’opportunità o meno di attendere le disposizioni dell’ONU, lo Stato farebbe bene a fare di più per tutelare all’interno i cittadini impauriti. Come? “militarizzando” il territorio con Forze dell’Ordine e Militari opportunamente addestrati. Sappiamo che l’Italia ha reparti speciali di notevolissima efficienza e preparazione, ma il quadro di situazione attuale impone l’impiego di maggiori forze, da dislocare in ogni regione geografica. A questo punto un auspicio: perché invece di valutare di svilire le Forze dell’Ordine con accorpamenti o addirittura scioglimento di Polizie come il Benemerito Corpo Forestale dello Stato, non si potenziano di uomini e mezzi quelle esistenti che hanno tradizioni eccezionali di alta professionalità e grande fedeltà allo Stato, attingendo i fondi da siti che la politica sa bene dove si trovano?
Poi un suggerimento: perché non procedere all’incorporazione di truppe costituite da ausiliari delle Forze Armate costituite da Militari italiani di grande attitudine militare ben supportati da cittadini extracomunitari prescelti con rigida cernita e approfondita attività informativa, da porre alle dipendenze di validissimi Ufficiali, Marescialli e Graduati del nostro Esercito?
Certamente qualcuno storcerà il naso….
Ma riteniamo che se ciò si attuasse, con la celerità che il caso merita, si potrebbero schierare più Reggimenti nelle aree maggiormente sensibili del nord – centro – sud del Paese….
Sempre che si faccia in tempo!