L’Italia assediata dalla criminalità


bandito armatoRoma, 5 febbraio – In provincia di Treviso, i dati certi sono l’insicurezza, la rabbia, la paura e incolumità.

L’enorme numero di furti e rapine che negli ultimi tempi ha sconvolto quella bella provincia veneta, aristocraticamente denominata Marca, fa esplodere la rabbia della gente che lamenta l’assenza dello Stato. I cittadini vogliono seguire “l’effetto Canizzano” dove nei giorni scorsi gli abitanti sono scesi in strada imbracciando manici di piccone e chiavi inglesi e hanno messo in fuga i banditi della Bmw bianca.

L’ episodio si è poi ripetuto in quelle stesse ore a Sant’Angelo dove si è reagito allo stesso modo.

La ragione è che ormai nessuno è più sicuro, nemmeno in casa. I malviventi colpiscono ovunque e a tutte le ore. Davvero una deriva pericolosa. La misura è colma e la gente prende coraggio rischiando non solo conseguenze fisiche, ma anche penali qualora accada l’irreparabile.

Sul tema delle carenze della politica sul fronte della sicurezza interviene l’attivissimo Sindacato della Polizia di Stato, COISP, che lancia l’allarme sul fatto che gli agenti non sono equipaggiati per proteggere i cittadini da eventuali attacchi non solo terroristici ma della criminalità comune.

“Così non possiamo più difendere né difenderci. Adesso urgono interventi a sostegno delle Forze dell’Ordine” dice Franco Maccari, Segretario Generale del COISP. “Le nostre necessità non cambiano- continua Maccari – ma adesso più che mai sono indispensabili interventi a sostegno delle Forze di polizia come, ad esempio, un numero maggiore di mezzi ed uomini, interventi legislativi e misure ad hoc calibrate sulle nuove imponenti sfide che dobbiamo affrontare, perché così non possiamo difendere adeguatamente né i cittadini né noi stessi… ( articolo: “Troppe divise o troppo divise?” del 10 Gennaio 2015). Sono gravissime le carenze che assillano i poliziotti che ovviamente devono svolgere, loro malgrado, il servizio per il quale hanno giurato fedeltà allo Stato ma sono costretti a farlo completamente sprovvisti del bagaglio in termini di protocolli operativi e di dotazione di servizio come i giubbotti antiproiettile …. Quanto è accaduto a Vercelli (in Piemonte) con la tentata rapina con kalashnikov e il successivo conflitto a fuoco in strada tra Forze dell’Ordine e malviventi, che per proteggersi la fuga avevano pianificato di incendiare undici autoveicoli – continua Maccari- poteva trasformarsi in una tragedia di proporzioni inimmaginabili. Questo episodio, però, non è poi così lontano da un attacco terroristico perché il commando che ha agito aveva armi da guerra come quelle che hanno sparato a Parigi”.

Bene, anzi male!; ma qual è la situazione della sicurezza pubblica? Apprendiamo dal “Corriere della Sera” che a Milano ci sono bande scatenate con ladri funamboli che non risparmiano neppure i piani alti delle abitazioni. Oltre ai criminali stranieri, già tristemente noti, si aggiungono oggi i Georgiani e i Cileni…. Secondo i dati della Questura meneghina , l’anno scorso i furti in casa sono stati 18.515, al ritmo di 50 al giorno. Un fenomeno in crescita: + 2,2% rispetto al 2013. Ma per quanto i numeri possano già apparire “giganteschi”, nella realtà solo un colpo ogni tre si traduce in una denuncia. Spesso “il pezzo di carta” serve solo per ottenere un rimborso dall’assicurazione, e non tutti sono protetti contro il furto.

Ovviamente anche a  Roma, come noto, nessuno può sentirsi protetto nella propria abitazione, neanche chi per disponibilità finanziaria può permettersi dispositivi di allarme e di protezione adeguati.

Al riguardo, ricordiamo che nei giorni scorsi, tre delinquenti dell’est europeo, a volto coperto e pistole in pugno, hanno rapinato in casa l’ex Comandante Generale della Finanza, Speciale, rubando gioielli, argenteria e l’auto della moglie. Qualche giorno prima, ancora, vittima di furto in casa è stata la moglie dell’ex Senatore Emanuele Macaluso, svegliata di notte da due rapinatori a volto coperto che l’avevano minacciata, costretta ad aprire la cassaforte, imbavagliata e legata al letto.

A questo punto, unico raggio di speranza per la vera tutela dei Cittadini la cogliamo da quanto autorevolmente scritto da Saverio Lodato sull’ultimo numero di “ANTIMAFIA”, sulla recente elezione del Presidente della Repubblica: “…. si è verificato un fatto sorprendente. Sergio Mattarella ha parlato di “mafia” e di “mafie”; e della lotta conseguente in quella direzione che, come ha osservato, è da considerarsi “priorità assoluta”. Un “cancro”, ha chiosato, cui va ad aggiungersene un altro, quello della corruzione. Il riferimento, poi, altamente simbolico a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha da intendersi come sottolineatura, non essendo quei nomi entrati nel pantheon di chi lo aveva preceduto al Colle. Infine, l’impegno a “incoraggiare la Magistratura e le Forze dell’Ordine“. E questo va inteso come autentico “strappo” visto che nell’ultimo ventennio né la classe politica né le alte cariche istituzionali si erano mai sognate di “incoraggiare” Magistratura e Forze dell’Ordine considerate invece come la palla al piede di una politica ansiosa di recuperare la sua “centralità” oscurata sin dagli anni lontani di Milano, Mani pulite e Tangentopoli.….Ora che le parole che in Italia furono impronunciabili sono state pronunciate, è partito l’applauso fragoroso e bipartisan degli smemorati di Collegno. È il primo piccolo grande risultato della Presidenza di questo nuovo piccolo grande Capo dello Stato: aver fatto tornare la memoria a chi aveva finto di averla perduta…..”

Ci uniamo, quindi, agli auspici di Saverio Lodato  nella irrinunciabile speranza di un’Italia davvero migliore sul piano della legalità…pur con qualche perplessità che la politica voglia cogliere appieno il messaggio presidenziale, e questo per il fatto che il Parlamento proprio ieri, 4 febbraio, ha votato l’ennesimo rinvio delle misure antitangenti che..vagano.. nel suo ambito.. da ben due anni……

Sull’argomento, ancora, l’articolo: “Quale futuro per la sicurezza dei cittadini?” dell’ 08 Aprile 2014

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