Altalenante come la sinusoide di un campo elettromagnetico, tra valori positivi che diventavano negativi e viceversa, oggi finalmente la smentita al fallimento diffusa la settimana passata e che sfiduciava Renzi il “Job Act” era fallito. …beh, era pure doveroso, che tra osannamenti di Renzi, per una economia che era riuscita a recuperare valori negativi, vale a dire che dallo 0,02 era assurta allo 0,00, e smentite dell’ISTAT che lo sfiduciavano, qualcosa di buono che giungesse parallelo al primo oro italiano delle Paraolimpiadi, dovesse esserci.
L’occupazione si è incrementata di qualcosa come duecentomila e rotte unità. La cronaca da queste cifre mentre, contemporaneamente fornisce quelle dei disoccupati che seguono lo stesso andamento e che a loro volta, entrambe, si sommano e si sottraggono ai valori precedenti in un macabro balletto di numeri e di operazioni aritmetiche e di percentuali che fanno saltellare i loro valori tra gli uni e gli altri senza soluzione di continuità.
Poi l’attenzione fa mente locale e dopo il primo momento di illusorio entusiasmo, si accorge che non è cambiato proprio niente perché, i nuovi assunti sono, non quelli dell’ultima indagine dell’ISTAT, ma della penultima e che l’andamento altalenante dei valori è dato dal fatto che i posti “a giornata”, “andando e venendo”, danno questo effetto “specchietto per le allodole”.
Oggi possono assumere anche un milione di lavoratori che, incrementano l’occupazione; però, questa sera, questi terminano servizio e turno e domani l’occupazione sarà di nuovo tale e quale a quella di due giorni or sono, mentre Renzi riferirà il valore dell’incremento e l’ISTAT lo smentirà di nuovo.
Crediamo davvero che gli imprenditori italiani siano dei “grulli”, che assumono “al buio”?
L’altalena continua; e purtroppo non è quella del “Parco dei Divertimenti”, ma continua con un’unica differenza: a divertirsi, nonostante lo smentiscano, sono tutti i partiti politici, tranne i diretti protagonisti, coloro sulla quale pelle si gioca, i lavoratori.