Lestate che ci lasciamo alle spalle è stata lestate più nera dellanomalia italiana.
Ci avevano illuso che leconomia del Belpaese reggeva meglio di quella degli altri Stati europei ma sotto il solleone di agosto abbiamo scoperto che erano tutte balle e che lEuropa ci chiedeva misure urgenti e soprattutto immediate per risanare il nostro imponente debito pubblico.
Abbiamo anche scoperto che lEuropa ci considera al pari della Grecia e cioè a rischio di bancarotta.
È arrivata la manovra dopo circa cinque tentativi in corso dopera di aggiustamento/modifica e di estenuanti trattative di mediazione con la Lega.
Ma in tutto questo bailamme di trattative, viene sempre più chiaramente fuori la fotografia del politico medio di questo governo.
Troppi i privilegi, troppo alti gli stipendi, troppo distanti gli onorevoli dai bisogni del Paese.
È di questi giorni la letterashok del Coisp (una delle più rappresentative sigle sindacali allinterno della Polizia di Stato) indirizzataal ministro degli Interni, Maroni, per protestare contro i privilegidella Casta: Viene voglia di venire sotto palazzo Madama eMontecitorio e spararvi allinterno i nuovi lacrimogeni in dotazione,così si coglierebbero due piccioni con una fava: si otterrebbe lo sgomberoimmediato di certi ristoranti da politici mediocri e si testerebberosu questi ultimi gli effetti dei nuovi artifici lacrimogeni in dotazionealle forze di polizia. Tralasciando i preoccupanti effetti dei nuovilacrimogeni a disposizione degli agenti la cui lesività – rincara la notadel Coisp – è sempre stata tenuta nascosta da Lor Signori (chiaro ilriferimento ai politici).
Laffermazione – al netto del suo contenutochiaramente provocatorio – non rischia di sfociare quasi in unistigazionea delinquere, animando qualche testa calda, stanca di dover sbarcareil lunario con poco più di mille euro al mese?
Il Coisp risponde che è solo una provocazione. Certo è che interpretando gli umori della suabase nei confronti della classe politica (spesso percepita come attentaesclusivamente al suo interesse) ha ritenuto di dover urlare che lamisura è colma, poiché guadagnare 14.000 euro al mese e pagare unluculliano pranzo al Senato al prezzo di otto euro, prepara le rivoltedel pane, accende gli animi, legittima la protesta.
Il punto è proprioquesto: la misura è colma e i segnali di insofferenza vengono anchedallinterno dello Stato.
Il Paese è stanco ma il governo ha orecchie persentire e occhi per vedere?
Lisa Biasci
Ci scrive VETRIOLO: Condivido quello che scrive Lisa Biasci. Mi sia però consentito aggiungere che:
– la situazione italiana non è esattamente quella che alcuna stampa intende far credere: basta guardarsi attorno, togliendo le fette di prosciutto politiche davanti agli occhi, per vedere come la Nazione si muove; lo stesso per la Grecia: basta sentire chi sta tornando dalle vacanze da quella Nazione per ottenere conferma su quanto appena detto;
- si leggono con incredulità i termini usati da sindacati di Polizia che, per il contenuto della lettera, dimostrano chiaramente di essere politici latenti in attesa di incarico e non Agenti di Polizia che potrebbero dire il vero ma non si permetterebbero mai di usare quei termini, non consoni nè all’educazione civile nè allo stato giuridico rivestito;
– si è pienamente d’accordo che la politica è superdistante dai cittadini, che continua a fomentare la piazza però non intende rinunciare ai privilegi. Basta guardare che ululano al vento solo quelli che non sono stati rieletti. Gli altri usano sempre il “n-i” e il “s-o”, in quanto quando si tratta di loro aumenti, si vota all’unanimità tranne 3-4 ipocriti che dicono no però non rifiutano l’aumento ottenuto mentre per perdere i privilegi, ci sono mille distinguo e quindi non è il Governo che non lo fa, ma sono tutti d’accordo a non perdere quello che quotidianamente, legalmente, sottraggono agli italianI!