Il referendum era stato promosso dal partito di destra ed antieuropeista dell’Unione democratica di centro (Udc/Svp) che chiede la reintroduzione di tetti massimi e contingenti per l’immigrazione di stranieri mettendo così in discussione gli accordi di libera circolazione con l’Unione europea, la maggior parte dei quali dovranno verosimilmente essere rinegoziati.
La Commissione europea ”si rammarica del fatto che un’iniziativa per l’introduzione di limiti quantitativi all’immigrazione sia stata approvata. Questo va contro il principio della libera circolazione delle persone tra l’Ue e la Svizzera” ed il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ben noto in Italia perchè, a Strasburgo aveva più volte attaccato Berlusconi finchè questi, il 2 luglio del 2003, gli rispose: “so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto!”, in un’intervista al domenicale svizzero NZZ am Sonntag e citata dal Financial Times online, ha dichiarato ”Temo che un sì in Svizzera possa scatenare un nuovo dibattito sulla libera circolazione delle persone in seno alla Ue”. “Un sì alla quote sugli immigrati comunitari in Svizzera rischia di essere sfruttato dai populisti in vista delle elezioni europee di fine maggio”. Questo anche in considerazione che l’eurodeputato conservatore britannico, David Campbell Bannermann, ha chiesto la definizione di quote da ogni singolo paese comunitario se la Gran Bretagna deciderà di lasciare l’Unione nel 2017.
È stato invece bocciato il referendum sull’aborto promosso da un comitato interpartitico, composto essenzialmente di cristiani conservatori, il quale chiedeva che l’interruzione di gravidanza e l’embrio-riduzione fossero a carico dell’interessato e non più coperte dall’assicurazione obbligatoria di base.