Il recentissimo Decreto Legislativo (92/2014) del 26 giugno scorso, preceduto dallo “Svuotacarceri” di maggio (che ha messo in libertà migliaia di detenuti), ordina che non ci deve essere carcerazione preventiva se il Giudice che convalida l’arresto ritiene in via presuntiva (acquisendo gli elementi probabilmente grazie alla cartomanzia) che la pena definitiva non supererà i 3 anni.
E questo si verifica nel 90% dei casi di arresto in flagranza per tutta una serie di reati da strada, come il furto, la rapina, lo spaccio di droga e, cosa gravissima, anche per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale con lesioni, anche se il fatto è commesso da persona senza fissa dimora.
Stessa procedura si attua per chi perseguita l’ex moglie o fidanzata nel caso tipico di stalking.
Riguardo poi alla carcerazione preventiva, può accadere che un soggetto venga condannato in primo grado a 3 anni e mezzo. Certamente non li sconterà tutti perchè bisogna sottrarre i mesi già passati in prigione con la carcerazione preventiva (quella prima del processo). La brillante soluzione è allora quella degli arresti domiciliari, purchè si abbia un domicilio dove scontarli. Sicché, chi conduce una vita normale, quindi in un certo senso è più controllabile di chi non ha casa e vive di reati, andrà ai domiciliari, mentre l’altro, senza fissa dimora, certamente no, perché non dispone di luogo stabile dove vivere.
Resterà in prigione? Ma scherziamo, la pena è inferiore a 3 anni! Si potrà allora ricorrere al famoso braccialetto elettronico? Ebbene, no, di braccialetti neanche l’ombra, saranno approvvigionati nel 2015, fanno sapere le superiori autorità.
Tutto questo “ben di Dio” si verifica in questi mesi nella nostra grande Italia, già culla del Diritto, perchè non ci sono carceri…..
Ma la politica comprende cosa si sta verificando nel Paese? Comprende lo stato di disagio e di paura della gente onesta? Oppure, come probabile, pensa ad altro…… Di costruire qualche carcere in più non se ne parla.
Secondo uno studio del Sappe (Sindacato di Polizia Penitenziaria), un carcere “leggero” da 600 posti, più che idoneo per la stragrande maggioranza dei detenuti (non sono tutti pericolosi capi bastone mafiosi), costruibile in pochi mesi, costa meno di 20 milioni. Al riguardo, apprendiamo che la Provincia di Bolzano ha già avviato la costruzione di un nuovo carcere in “project financing”, che significa che sarà costruito e gestito da privati con il contributo dello Stato che sarà inferiore al 50%.
Certamente una strada da seguire piuttosto che far uscire da galera fior di delinquenti!
Continuiamo in questa carrellata dell’incredibile informando che dal 14 luglio è in vigore un altro Decreto Legislativo che prevede lo sconto di pena di un giorno ogni 10 per i detenuti in condizioni che, secondo i parametri dell’Ue, sono definibili di “tortura”, con il risarcimento del danno cagionato da queste condizioni di carcerazione stabilito in 8 euro per ogni giorno di detenzione. Va chiarito che l’Ue considera “tortura” la carcerazione quando lo spazio a disposizione di ogni detenuto è inferiore a 7 mq. L’Italia, nell’aprile di quest’anno, ha assicurato l’Unione che nessun detenuto sarà ristretto in meno di 3 mq pro capite. Il che significa che su oltre 60.000 detenuti, il nostro Paese dovrà valutare la posizione di almeno 50.000, considerato che le nostre carceri hanno un sovraffollamento considerevole.
Valutando che dopo gli sconti delle leggi dalla Gozzini in poi, passando per la Severino e la Cancellieri(dai nomi dei proponenti), per ogni anno di prigione si scontano solo 7 mesi e mezzo, a ciò si aggiunge quest’altra recente perla secondo cui ogni mese di galera varrà, in concreto, 27 giorni. Un anno, quindi, sarà uguale a 6 mesi e mezzo. Ad ogni buon fine va detto che l’applicazione concreta di quanto previsto dal DL risulterà di difficilissima attuazione, perchè sia lo sconto di pena che il “risarcimento” non potranno essere automatici perché comportano l’accertamento delle condizioni di fatto.
Quindi, i Giudici di Sorveglianza dovranno fare 50.000 istruttorie per verificare quanti giorni ogni detenuto ha passato in spazi minori di 7 mq. La domanda ovvia è quella relativa a dove si potranno trovare centinaia di Giudici di Sorveglianza a cui affidare queste incombenze?
Il problema, naturalmente, è identico per quanto riguarda il “risarcimento”, che significa corrispondere una somma di danaro a compenso del danno subìto. E il danno sarà diverso da detenuto a detenuto, e questo perché non si tratta di “indennizzo”, che potrebbe essere forfettario, quanto di “risarcimento”. Per i “risarcimenti” in questione sono stati già stanziati 20 milioni di euro, che certamente non saranno sufficienti. Dove trovare altre risorse? Chissà….
Ora una riflessione molto elementare. Che senso ha tutto ciò quando sarebbe molto meglio tenere i delinquenti in carcere, in condizioni ovviamente dignitose ed adeguate per un Paese civile quale dovrebbe essere l’Italia?
Al lettore il compito di trarre le necessarie conclusioni…