L’Italia si trova ancora una volta nell’immobilismo più assoluto con tre parti politiche proporzionalmente distribuite e quindi di pari forza. Coloro che hanno utilizzato la campagna elettorale con l’intento di sfasciare tutto ciò che è stato non sono assolutamente in grado di “ricostruire”. Siamo ancora una volta (come nel ’94 con la Lega Nord) nelle mani di sprovveduti e di avventori della politica. Basta sedersi su quelle poltrone che subito si scatena l’incantesimo del non saper fare. I nuovi parlamentari del M5S sono molto bravi a denunciare, ma non sono altrettanto bravi a governare, lo dimostra il fatto che a un mese dalle elezioni appaiono, agli occhi degli italiani, senza idee e si limitano ancora a dire “via tutti” senza approntare alcuna proposta che ci consenta di uscire dal tunnel.
Nel frattempo lo spread sale a 500 punti, si perdono migliaia di posti di lavoro, i servizi sociali cadono ancora di più verso il baratro e le famiglie si dirigono verso una povertà che non è più solo economica, ma anche sociale e civica. La società è pervasa dall’egoismo e dal “pressappochismo” mentre la delinquenza comune tocca apici senza precedenti. E dire che non molto tempo fa il nostro Paese era stimato da tutti, sia a livello industriale che sociale. Ora siamo alla mercé degli altri stati europei che non si trattengono a deriderci ed a schernirci, apostrofandoci “italiani” a mò di offesa.
Ma è proprio questa la fine che dovevamo fare?
La soluzione è molto difficile per uscire fuori da tale impasse, tutti gli uomini di buona volontà dovrebbero guardarsi negli occhi e svestirsi di ogni rancore verso il prossimo, soprattutto i nostri politici, che invece non colgono occasione che per offendersi a vicenda allontanando quelle che invece potrebbero essere le strategie comuni per uscire da una situazione che si aggrava ogni giorno di più. L’incertezza dei “grillini” al momento è devastante. Buona parte di quel 25% di elettori che hanno scelto il voto di protesta oggi si è accorto di aver riposto una fiducia sbagliata. Nel nostro Paese va sempre a finire così, all’illusione spesso segue la delusione, proprio come nel ’94, quando Berlusconi portò una ventata nuova nella politica italiana, ma sono trascorsi quasi vent’anni e le buone intenzioni insieme alle promesse si sono dissolte nel nulla! Che non finisca così anche stavolta, perché il tempo passa e la stanchezza cresce, l’Italia scivola verso il basso in ogni classifica internazionale, tutte le forze politiche devono fare la propria parte, soprattutto il M5S perché il suo leader (non eletto, ricordiamolo) lo ha chiesto agli italiani, ora tocca a lui fare il resto percorrendo la strada di una collaborazione fattiva per tirarci fuori dalla melma. Nessuno può imporgli di governare, nessuno deve suggerirgli se allearsi e con chi allearsi, ma tutti possiamo ricordargli che non ha solo diritti, ormai, ma anche qualche dovere. Incassare il consenso elettorale significa legittimare le regole e le istituzioni attraverso cui quel consenso è arrivato. Opposizione, governo, appoggio esterno, il M5S ora deve decidere cosa fare. Non è tollerabile giocare con il futuro del Paese, che è il futuro di tutti, soprattutto di quei poveri padri di famiglia che stanno perdendo il lavoro e di quei giovani di buone speranze che il loro futuro lo vedono ormai solo all’ estero! Siamo legati all’Europa, abbiamo obblighi precisi. L’incertezza ha un prezzo e lo stiamo già pagando da tempo. Se la strategia di Grillo è aumentare quest’incertezza, provocare altre disgrazie economiche e politiche, lo dica chiaramente. Chi ci rimarrà sotto, almeno, saprà a chi rivolgersi.
L’art. 67 della Costituzione, secondo cui «ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato» parla chiaro, lo faccia leggere ai suoi neo-parlamentari a cui fino ad oggi ha insegnato solo a sfasciare, ora deve imparare lui per primo a ricostruire e soprattutto a rispettare il popolo italiano e a riconsegnargli la dignità che merita!