Lotta armata Pro Tav, con “un settembre di lotta e di fuoco”!

Un documento di quaranta righe in cui c’è tutto, che annuncia “un settembre di lotta e di fuoco” e l’appello a imbracciare le armi.

I “Nuclei” si erano già evidenziati sei mesi fa  con l’annuncio di attacco ai moderati del movimento No Tav, ma anche ai duri dei centri sociali, definiti “borghesucci…e provocatori pagati…Siamo qui pronti alla lotta armata”. A questo punto è legittimo domandarsi il grado di attendibilità del comunicato. La storia dei volantini nel panorama del terrorismo anche recente è cosa nota. Il comunicato firmato “Fai-Cellula Olga” (Fai: per Fronte Anarchico Informale, organizzazione eversiva anarco-insurrezionalista italiana) giunse in busta spedita per posta ordinaria da Genova in cui si lessero le motivazioni che portarono a colpire Roberto Adinolfi, Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare, gambizzato a Genova il 7 maggio 2012, con arresto e condanna a dieci anni e otto mesi per i due anarchici responsabili. Dobbiamo dire che c’è un vizio atavico nella nostra bella Italia, quello delle facili amnesie, con tendenza alla rimozione di ciò che è accaduto, persino quando si tratta di fenomeni drammatici che hanno sconvolto l’Italia come il terrorismo storico. Negli anni Settanta, le prime violenze furono decisamente favorite da un clima di indifferenza, disattenzione, sottovalutazione, se non indulgenza e  contiguità. Si faceva riferimento ai “compagni che sbagliano”, alle teorizzazioni assurde “Né con lo Stato né con le BR” e altre drammatiche oscene amenità. Senza alcuna pretesa di stabilire delle analogie, va detto che sarebbe di nuovo sbagliato sottovalutare o registrare con indifferenza ciò che sta accadendo. Ogni volta che, a distanza di qualche anno, si verifica un grave fatto, ecco Politica, media, analisti da scrivania a sorprendersi; si è, ogni volta.. all’alba del Mondo…, per cui si scrive, si scrive e si parla, si conciona, si disserta a dismisura….Sì, questa la storia infinita della tragica eterna pagina del terrorismo!

Cosa fare? Certamente l’attenzione va tenuta costantemente alta da parte di tutti, in quanto è inimmaginabile che dopo la disarticolazione del terrorismo rosso nei primi anni ’80, con eccezionali successi di Magistratura, Servizi allora oltremodo efficienti, e Polizie davvero specializzate, taluni personaggi ben noti ma ai margini delle organizzazioni rivoluzionarie e non scalfiti dalle molteplici inchieste, non siano stati incisivamente monitorati nei decenni successivi!

E questo imperativo di vigilanza riguarda in primis la Politica e tutte le Istituzioni, non escludendo la gente comune perché oggi, sull’onda lunga della gravissima crisi economica, la saldatura dei gruppi terroristici esistenti “dormienti” ovvero ben vitali, con frange anarchiche anche internazionali, è senz’altro possibile. Necessita una presa di coscienza generale che riguarda anche l’oscuro pianeta Mafia, la cui lotta va potenziata oltre misura, visto che abbiamo recentemente commemorato la tragica fine dei Martiri della Legalità Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e ci accingiamo il tre settembre a ricordare il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa….!

 

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