Nell’inchiesta è indagato anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette.
É doveroso però, ricordare che con l’art.18 del D.L. del 19 agosto 2016, il Governo Renzi ha disposto che “al fine di rafforzare gli interventi di razionalizzazione volti ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni, anche mediante un efficace e omogeneo coordinamento informativo, il Capo della Polizia e i vertici delle altre Forze di Polizia riceveranno dalla propria scala gerarchica le notizie relative all’inoltro delle informative di reato all’Autorità Giudiziaria, indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del Codice di Procedura Penale”, norma che, tra l’altro, non prevede alcun divieto per le gerarchie delle Forze dell’Ordine di riferire all’autorità politica e quindi senza incorrere in “rivelazione di segreto d’ufficio”, come ben spiegato da Raffaele Vacca, nel suo articolo dell’11 dicembre (Il Testo Unico di Pubblica Sicurezza del 1931 ancora valido! E altro ancora) riportando le parole del Procuratore Capo di Torino Armando Spataro.