Ma le strade per l’inferno, sono lastricate di buone intenzioni. Così, fra tante anime candide, si uniscono quelli che per fare violenza, sono regolarmente pagati. Da chi? Non si sa, ma i materiali per fare la guerriglia costano e qualcuno li compra.. .
Inizia il corteo, con slogan anche carini, simpatici, pieni di enfasi, finchè non si arriva al punto cruciale ove, dei delinquenti organizzati, hanno nascosto bottiglie incendiarie, pietre, caschi, bastoni, mazze.. In pochi attimi, il gioioso e legittimo corteo, la manifestazione genuina, si trasforma in guerriglia urbana. Alcuni giovani, si fanno caricare dalle urla ed incitazioni di delinquenti che sanno come alterare, nel frangente, la psiche dei ragazzi, coinvolgendoli nella battaglia che si sta per intraprendere. Anzi, quei giovani, dal volto pulito, sono importantissimi perché, gasati a dovere, partecipano alla lotta e, infine, sono le vittime sacrificali da fotografare quando vengono fermate dalla polizia che reagisce agli attacchi.
Nasce così la lotta. Decine di giovani con i caschi, si perché il loro coraggio impone di nascondersi, lasciando i puri a volto scoperto. Inizia la testuggine per lo scontro iniziale, dalla seconda fila parte la sassaiola di sampietrini, lancio di bottiglie incendiarie, candelotti, sradicamento di segnali stradali per utilizzare i pali nei contatti corpo a corpo. Fotografi pronti a riprendere la seconda parte della battaglia, quando quegli uomini in uniforme, che difendono lo stato (ma quale Stato, se non li riconosce nemmeno!).
Battaglia, stampa che pubblica immagini di parte, versioni alterate, politici in salotto che attaccano le forze dell’ordine, magistratura che indaga ed anche la signora Ministro dell’Interno con il Capo della Polizia Manganelli che urlano contro il poliziotto fotografato. Di più: il Ministro sta valutando sulla richiesta del nome o numero identificativo sui caschi degli Agenti. Chi sa se qualcuno, giovedì nel Veneto, si è preoccupato del finanziere della foto, a terra che prende un calcio in testa ad opera di un codardo mentre uno gli corre incontro per colpirlo con un oggetto in mano, l’altro soddisfatto con il tirapugni, insieme ad altri tre, tutti facilmente identificabili in base al numero identificativo voluto dalla Ministro Cancellieri!
Avevo proposto, in altro articolo, la presenza di un Magistrato a dirigere il servizio, in maniera tale da arrestare subito il poliziotto che usa violenza gratuita ma ordini anche l’arresto immediato di chi commette reati!
Che strano. Ricordavo che esisteva una legge con la quale si stabiliva il divieto di manifestare a volto coperto, portare bastoni (lo dico piano, per non essere incriminato, perché ora la responsabilità del direttore e del giornalista è punita con la galera, da scontare, non come i rapinatori o violentatori che vengono condannati e mandati a casa), ma nessuno ricorda più questa legge.
Il Ministro, non mi pare abbia risposto che i delinquenti mascherati non portano il numero identificato sul loro casco… Nessuno indaga per l’identificazione di quelli che hanno fatto finire in ospedale rappresentanti e difensori di questi signori che li criticano…
Vergognati piccola italia, che ti pieghi davanti a un centinaio, in tutta italia, di delinquenti, offendendo gli Operatori di Polizia che sacrificano quotidianamente la loro vita per difendere principi che i governanti rinnegano!