L’ex Sindaco di Roma, Marino, in udienza porge le scuse a tutta la Destra con un risarcimento simbolico. E paga le spese processuali

Roma, 13 giugno 2017 – Era il 21 giugno 2015 ed il palco era quello della Festa dell’Unità.

Ignazio Marino, nel suo comizio, aveva invitato il mondo della destra a “tornare nelle fogne”, ricevendo una querela per “diffamazione”, reato per il quale il Pubblico Ministero lo aveva rinviato a giudizio.

Marino, il 25 giugno, durante l’Assemblea Capitolina aveva presentato le sue scuse.

Oggi, all’udienza dinanzi al Giudice di Pace di Roma – Sezione Penale -, il Giudice aveva invitato le parti a un ulteriore tentativo di conciliazione e, comunicano in una nota congiunta Fabio Sabbatani Schiuma (Noi con Salvini) e Fabrizio Santori (Fratelli d’Italia), rispettivamente consigliere municipale e consigliere regionale del Lazio ” ritenuto soddisfacente il percorso giudiziario compiuto, che ha portato l’ex sindaco ‘alla sbarra’ e per non gravare ulteriormente la già ingolfata macchina della giustizia, abbiamo ritenuto di accettare l’invito del giudice e le rinnovate scuse nell’odierna  pubblica udienza, estese questa volta a tutto il mondo della destra. Su richiesta del nostro avvocato Remo Pannain di offrire una somma a titolo di simbolico risarcimento da destinare a una famiglia di destra  in difficoltà, l’ex sindaco Marino ha emesso un assegno di 200 euro ed è stato ovviamente condannato al pagamento delle spese processuali”. 

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