Ignazio Marino, nel suo comizio, aveva invitato il mondo della destra a “tornare nelle fogne”, ricevendo una querela per “diffamazione”, reato per il quale il Pubblico Ministero lo aveva rinviato a giudizio.
Marino, il 25 giugno, durante l’Assemblea Capitolina aveva presentato le sue scuse.
Oggi, all’udienza dinanzi al Giudice di Pace di Roma – Sezione Penale -, il Giudice aveva invitato le parti a un ulteriore tentativo di conciliazione e, comunicano in una nota congiunta Fabio Sabbatani Schiuma (Noi con Salvini) e Fabrizio Santori (Fratelli d’Italia), rispettivamente consigliere municipale e consigliere regionale del Lazio ” ritenuto soddisfacente il percorso giudiziario compiuto, che ha portato l’ex sindaco ‘alla sbarra’ e per non gravare ulteriormente la già ingolfata macchina della giustizia, abbiamo ritenuto di accettare l’invito del giudice e le rinnovate scuse nell’odierna pubblica udienza, estese questa volta a tutto il mondo della destra. Su richiesta del nostro avvocato Remo Pannain di offrire una somma a titolo di simbolico risarcimento da destinare a una famiglia di destra in difficoltà, l’ex sindaco Marino ha emesso un assegno di 200 euro ed è stato ovviamente condannato al pagamento delle spese processuali”.